1. Sbandata del neo singolo


    Data: 02/11/2019, Categorie: Etero Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    ... avrà poco più di vent'anni. E' moro, forse riccioluto perché i capelli zuppi che si sono appiccicati tra loro e sulla sua pelle, disegnano sulla fronte degli approssimativi anelli. Ha l'aria del sospettoso, come se volesse dimostrare alla ragazza di essere un super eroe, lasciando invece trapelare una specie di diffidenza nei miei confronti: glielo leggo nello sguardo.
    
    Anche lei è giovanissima, forse con qualche anno più di lui, ma non molti. Anche lei è zuppa, con i capelli lisci e biondi appiccicati al volto, gli abiti grondanti.
    
    Ha il respiro grosso. E' evidente che devono aver corso per un lungo tratto entrambi. Il seno di lei sembra gonfiarsi e rilassarsi a causa dell'affannoso respiro, quasi stesse danzando sotto il leggero vestito che la pioggia le ha appiccicato addosso.
    
    Il ragazzo le dice “Andiamo, manca poco”
    
    Lei, poco convinta, risponde” Aspettiamo che spiova un poco”
    
    “Tanto più di così, ormai, non possiamo bagnarci. Andiamo”
    
    Propongo: “Aspettate, vado di sopra, vi prendo un ombrello. Dovete andare lontano?”
    
    Lui “Siamo quasi arrivati, la fermata autobus è vicino, vero?”
    
    “Dovete prendere l'autobus? Cosi bagnati? Vi prenderete un malanno!”
    
    Mi scopro improvvisamente generoso ed altruista e per vera compassione li invito: “Venite di sopra, vi asciugate e vi darò qualche indumento asciutto da mettervi”
    
    Lui sta per rifiutare. Lei già trema: ha freddo. Non aspetto risposta, con perentorietà ordino “Su, venite” e afferro la mano della ragazza ...
    ... per invogliarla a venire verso l'ascensore.
    
    Lei si muove con una vaga resistenza, girandosi a guardare il ragazzo come aspettando un suo assenso. Il giovane moro, come se si sentisse costretto dalle circostanze, bisbiglia “E va bene, andiamo”.
    
    L'ascensore con il quale sono appena sceso è ancora al piano terra, si apre subito, entriamo ed il ragazzo mi dice. “Lei è generoso, ma sua moglie non farà storie? Ha visto in che stato siamo? Bagneremo tutto”
    
    “Non ho moglie. Vivo solo. Stai tranquillo”
    
    Penso di toglierli da ogni imbarazzo con questa mia informazione. Nessuno dei due risponde. L'ascensore comincia salire.
    
    Li osservo, mi piace osservare la gente, mi piace sempre, in questo momento in maniera particolare. A volte mi illudo di leggere dalle espressioni dei loro volti quello che le persone stanno pensando.
    
    Anche adesso mi sembra che la ragazza stia chiedendo con lo sguardo al ragazzo “Non avremo mica sbagliato? Sarà un tipo di cui fidarsi costui?”
    
    L'atteggiamento di lui invece mi pare da apparente spavaldo, del tipo di uno che vorrebbe dire “Tranquilla, ci sono io, non potrà fare nulla di male perché ci sto io” ma che in realtà ha più timori della donna.
    
    L'ascensore è veloce. Siamo già al piano della mia abitazione. Apro la porta e li invito di nuovo ad entrare.
    
    La ragazza mi sembra timorosa.
    
    Quasi a voler cercare una scusa in extremis per non varcare la soglia più che per reale timore di disturbarmi, afferra con le punta delle dita due lembi ...
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