1. Un metro 16 - Sperma e tequila


    Data: 31/10/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    ... fa mi ha confidato, rassegnata, il disgusto che le provoca la sola idea di essere toccata da una ragazza.
    
    – Quest’ultima cosa è proprio necessaria? – domando a Ermanno.
    
    Ma un attimo dopo me ne pento. Perché è stata la stessa Giovanna a dirmi “se ti chiede di fare qualcosa a me, falla”. E comunque Ermanno risponde, semplicemente, “sì”, e chiude la questione. Poi finisce di sbottonarsi la camicia e si toglie calzoni e boxer, rimanendo nudo di fronte a me. Ha un corpo normale, di colorito normale, ricoperto da una peluria normale. Non c’è nulla di lui che mi attragga particolarmente, non c’è nulla di lui che mi respinga. Mi domanda cosa voglio fare, se voglio restare per un po’ a guardare loro tre che si prendono cura di Giovanna. Dice proprio così, “prendersi cura”. Mentre ci penso un attimo, sento Pino domandargli se ha portato qualcosa. La risposta è “no, solo questa”. Ermanno va a prendere la giacca e tira fuori qualcosa che potrebbe essere una benda. Pino inizia a spogliarsi anche lui, il più giovane – ancora alle mie spalle – chiede “nemmeno il flogger?” e Ermanno gli dice di no, poi aggiunge: “L’ultima volta hai esagerato”. Chiedo cosa cazzo sia un flogger, lui mi risponde che è un frustino con tante code di pelle.
    
    Non so spiegare bene perché, ma è proprio questa risposta che mi spinge a farmi avanti, come se volessi proteggere Giovanna, in qualche modo. Anche se a mente fredda, è chiaro, dovrei rendermi conto che né per me né per lei cambierà nulla. Ma forse ...
    ... non ho più la mente tanto fredda.
    
    – No, ok – dico – voglio misurare i vostri cazzi, iniziamo?
    
    L’ho detto tutto d’un fiato, come quelle cose che prima di dirle bisogna trovare il coraggio e prendere un bel respiro.
    
    – Cosa hai per misurarli? – domanda Ermanno.
    
    Mi volto e vado a prendere il telefono nella borsa. Glielo mostro dicendo “questo”, da dove sono adesso vedo che gli altri due sono quasi nudi anche loro. Il più giovane indossa solo degli slip blu, già gonfi.
    
    Ermanno mi dice “forse ti converrebbe misurarli in condizioni un po’ diverse da queste”. Ha un tono ironico, irridente quasi. Capisco cosa intende e gli dico “sì, certo”. Abbasso un po’ lo sguardo, non riesco a sostenere il suo.
    
    – E quindi, piccoletta – mi incalza – cosa vuoi fare?
    
    Credo di avere fatto centinaia di pompini, anche a ragazzi o uomini appena conosciuti. Ma una cosa è dire a un tipo, a tu per tu, “voglio farti un pompino”, un’altra è dire a tre uomini che si stanno spogliando (anzi, Ermanno si è già spogliato del tutto) che voglio prendere i loro affari in bocca per farli diventare duri e misurarli. Sapendo bene, allo stesso tempo, che quegli affari poi me li dovrò prendere dentro. Tre uomini sposati, tra l’altro. Scusate, me ne sono dimenticata, ma le fedi alle dita sono una delle prime cose che ho notato di loro.
    
    – Voglio… prendervi in bocca, farvi indurire e misurarvi – dico a fatica.
    
    – Cosa vuoi prendere in bocca e misurare, di noi? – domanda Ermanno.
    
    – Ok… ok, i vostri ...
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