1. Un metro 16 - Sperma e tequila


    Data: 31/10/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    ... fare uno sforzo per non ridere e inizio a leccarlo. Anche lui sa di buono e di pulito. Come quello di Ermanno, come quello di Pino. Da questo punto di vista non posso proprio lamentarmi.
    
    – Sì, mi piace – gli dico segandolo un pochino – ma tu come cazzo ti chiami?
    
    – Succhiamelo che poi te lo dico – risponde con un’aria un po’ spavalda.
    
    – Sei un parà? – gli domando. Non so proprio cosa cazzo me ne possa fregare in questo momento, ma glielo chiedo lo stesso.
    
    – Sì – sussurra mentre me lo infilo tutto in bocca. E’ facile, non è grande. Io lo succhio meglio che posso, davvero. Ma più di quattordici centimetri, anche lui, non riesce a tirare fuori.
    
    “Comunque io mi chiamo Sergio, tu?”, mi fa mentre comincia a scartare un preservativo. Gli rispondo che mi chiamo Annalisa e subito dopo gli dico “aspetta, voglio mettertelo io”. E poiché ho imparato a farlo con la bocca, è così che lo faccio. Quasi ridendo, commenta che a vedermi non se lo sarebbe mai aspettato, che ha una sorella che ha quindici anni e che sembra più grande di me. A me questi paragoni danno sempre un po’ fastidio, mi hanno sempre dato fastidio. In questo caso anche di più. La sorella di quindici anni, cazzo. Gli do una leccata alle palle e gli domando “ma perché, questo te lo faresti fare da tua sorella?”. Glielo dico perché voglio che almeno un po’ si vergogni, ma dal suo ghigno mi sa che non gliene frega proprio un cazzo. Missione fallita. Mi scosta e va a prendere il posto di Ermanno dietro ...
    ... Giovanna. Ora la vedo. E’ sempre in ginocchio a quattro zampe che spompina il flaccido mentre Sergio se la scopa. Piano, anche lui. E’ un’immagine che dura poco, perché Ermanno mi si piazza davanti offrendomi il cazzo e quasi ringhiando “succhia, troietta, senti di che sa la fregna della tua amica”. Proprio mentre penso che il sapore è un po’ acido, il suono dirompente di uno sganassone, probabilmente sul culo di Giovanna, il mugolio di lei. Poi un altro e un altro ancora, più forti. Anche i mugolii si fanno più acuti.
    
    Per un po’ ho una sensazione strana. E’ tutto troppo meccanico, artificiale, finto. Anche l’insulto che rivolgono ossessivamente a Giovanna mi suona falso. Ok, l’abbiamo capito, il suo ruolo è quello della vacca, c’è bisogno di ripeterlo sempre? Non avete un po’ più di fantasia? E poi si danno il cambio come se ci fossero dei turni prestabiliti. Chi non sta dentro Giovanna sta dentro la mia bocca. Succhio i cazzi di Pino e di Sergio con i preservativi indosso e non mi piace proprio. Quello di Ermanno è un po’ meglio, ma nemmeno tanto. Mi sembra di stare in una catena di montaggio e comincio a chiedermi se è proprio obbligatorio che io resti qui. Posso scegliere, no? E ho almeno tre possibilità.
    
    1) Alzarmi e andarmene dicendo che ok, mi sono sbagliata, state bene e buon divertimento, è stato bello succhiare i vostri cazzi e vedere la faccia di Giovanna che aspetta a quattrozampe la sua monta, ma dopo un po’ ci si stanca.
    
    2) Ribellarmi e dire basta con queste ...
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