1. A volte le cose accadono – versione integrale


    Data: 29/10/2019, Categorie: Etero Autore: Dulcinea, Fonte: RaccontiMilu

    ... occhi, resi vitrei dallo schermo del Pc, quanto della presenza mentale: entrambe le cose con scarso successo!
    
    Appena l’ho visto sono rimasta piacevolmente stupita.
    
    Da ragazzino non era, per usare la sua espressione, un granché.
    
    Oggi è un bellissimo uomo di 37 anni, con un viso singolare e un modo di fare che suscita immediatamente interesse e simpatia.
    
    ‘Fammi vedere?’ mi dice dopo i due bacetti, di rito, sulle guance.
    
    ‘Cosa’fammi vedere cosa?’ gli chiedo, mentre lui, tenendomi per il mento, mi immobilizza il viso.
    
    ‘No’che delusione!!!’
    
    ‘Ma che dici, Marco’ gli rispondo mentre, ridendo, mi divincolo dalla sua presa.
    
    ‘Non hai più l’apparecchio ai denti! Non sai quanto mi intrigava!’.
    
    Ci guardiamo e scoppiamo e ridere, con una spontaneità che mi lascia attonita.
    
    L’ultima volta che siamo visti avremmo avuto più o meno 22 anni.
    
    Io ero ancora fidanzata con Andrea, il mio ex ragazzo (anche lui compagno delle medie) e Marco si era appena messo con Isabella (altra compagna delle medie): da allora sono passati ben quindici anni.
    
    Lo guardo e mi sento leggera.
    
    Non c’è imbarazzo, non ci sono silenzi da riempire con parole a raffica, non ci sono frasi di circostanza, così tanto per dire qualcosa.
    
    Ordiniamo un caffè e andiamo a sederci nella sale sul retro: alle quattro del pomeriggio, non c’è ancora nessuno.
    
    Iniziamo a parlare.
    
    Ci raccontiamo cosa ci è successo negli ultimi in cui ci siamo totalmente persi di vista.
    
    Io non sto più con ...
    ... Andrea, sono sposata con un altro Andrea, ho due bambini, lavoro vicino a questo bar e abito ancora nella zona che ci ha visto bambini.
    
    Lui non è sposato, non ha figli e è appena separato dalla sua compagna, con cui ha convissuto negli ultimi sei anni.
    
    Abita vicino a questo bar, in un bilocale che ha affittato dopo essere andato via di casa.
    
    Lo ascolto con piacere: non c’è autocommiserazione nelle sue parole.
    
    Solo la consapevolezza che qualcosa di importante è finito e la stanchezza, che ogni tanto affiora, di dover ripensare e riorganizzare da capo una vita da single.
    
    ‘Senti io devo fumare” mi dice Marco a un certo punto.
    
    ‘Ok, usciamo a fare due passi’.
    
    Appena fuori sul marciapiede tira fuori un sigaretta elettronica.
    
    ‘Ma dai Marco’è come andare a letto con una bambola gonfiabile!!!’ gli dico, prendendolo in giro.
    
    ‘Mica trombo te!’ mi risponde a tono.
    
    ‘ E non sai che ti perdi!!!’ gli dico io stando al gioco.
    
    Mi guarda e sorride: forse non si aspettava che gli tenessi testa.
    
    Forse è sorpreso di ritrovarmi dopo tanti anni così a mio agio in questo gioco.
    
    Da ragazzina non ero così: diventavo rossa per un nonnulla!
    
    ‘Andiamo và, sennò qui finisce male’ dico io, prendendolo a braccetto e incamminandomi verso il viale alberato che costeggia lo Stadio comunale.
    
    I viali che circondano la struttura sono bellissimi.
    
    Sono silenziosi, ben curati: sembrano fatti apposta per un passeggiata che ha il sapore dei ricordi.
    
    Dopo un po’ che ...
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