1. Una calorosa amica di infanzia (Terza parte)


    Data: 26/10/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Cockam, Fonte: EroticiRacconti

    ... penso di sbagliare nel dire che c’era qualcosa di più di una semplice simpatia fra noi, vero?” rispose Monica con tono conciliante.
    
    Poi, probabilmente a causa della mia espressione vuota, aggiunse: “Se non ti va possiamo smettere di vederci… e amici come prima!”
    
    “No, no!” mi affrettai a rispondere. “Non è questo, anzi, temevo solo di mancarti di rispetto, dato che mi hai detto di essere fidanzata”.
    
    Dopo aver detto questa frase mi morsi la lingua e pensai: “Devi essere proprio uno stupido a tirare fuori questi discorsi invece di approfittare della situazione”. L’altra parte di me invece era soddisfatta per l’onestà ed il tatto che stavo usando nei confronti della mia amica.
    
    Monica sembrò non averci fatto troppo caso e tagliò corto: “E’ vero, ma come ti ho detto è una cosa che dura da poco, non siamo ancora così intimi… Non ti preoccupare di lui per ora… Se dovessero esserci dei problemi non esiterei a riferirteli”.
    
    Ci sedemmo al tavolo l’uno di fronte all’altra e gustammo le nostre cioccolate calde osservandoci da sopra l’orlo delle tazze senza dire una parola.
    
    Quando terminammo di bere le cioccolate calde Monica si alzò, ritirò le tazze, le mise nel lavandino e si girò verso di me appoggiandosi al bancone della cucina.
    
    “Secondo me non sei venuto per dirmi queste cose” ruppe il silenzio Monica mentre mi guardava con uno sguardo provocatore.
    
    “A no? E per cosa sarei venuto secondo te?” risposi io con tono vagamente ironico ed appena piccato.
    
    “Non ...
    ... essere timido come quando eravamo ragazzi! Sii uomo! Vorrei che i nostri incontri ci servissero a crescere ed a vincere le nostre inibizioni e le nostre paure! Secondo me, te lo leggo negli occhi, sei venuto per la tua lezione!” rispose Monica mentre, con un piccolo balzo, si sedette sul bancone della cucina di fronte a me.
    
    Ancora una volta l’audacia, per non dire la sfrontatezza di Monica mi lasciarono interdetto per qualche secondo. Quando mi ripresi confessai: “Beh, non hai tutti i torti: in fondo ci speravo!”
    
    “Bravo Giorgio! Così mi piaci! Non devi aver paura di lasciarti andare alle tue pulsioni più profonde! Fai come faccio io: non vedi che ho avuto il coraggio di confessarti i miei più reconditi desideri e siamo stati bene?” rispose Monica, la quale, facendo leva sulle braccia, stava cercando una posizione più comoda e divaricò lentamente le gambe provocando l’apertura, come se si fosse trattato di un sipario teatrale, dei lembi della gonnellina che indossava.
    
    Tra le pieghe del tessuto che si sollevava scorsi la biancheria intima di Monica: un paio di mutandine bianche di pizzo trasparente che lasciavano intravedere l’alone scuro della sua folta peluria bruna.
    
    Monica iniziò ad accarezzarsi i lunghi capelli castani reclinando la testa all’indietro e sporgendo il petto in avanti. Il suo seno tese la scollatura generosa della sua camicetta bianca mettendo in evidenza la sua splendida forma: realizzai in quel momento che non indossava il reggipetto.
    
    “I capelli ...
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