1. Il Regno Oscuro – Capitolo 7


    Data: 26/10/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sesso di Gruppo Autore: Menestrello00, Fonte: RaccontiMilu

    ... brutti incontri. Grazie alla magia avevano cacciato qualche coniglia, per mangiare. Qualche piccolo ruscello aveva ristorato la loro sete. Il paesaggio intorno a loro era iniziato a farsi più roccioso e montuoso. I monti del nord erano prossimi, e con loro l’accampamento dei ribelli.
    
    Portavano il capello della vergine, e la loro missione era di prioritaria importanza. Non potevano fallire, non potevano farsi scoprire, non potevano ritardare.
    
    Clotilde affondava la testa nell’incavo del collo di Annette ogni volta che questa, vedendo un terreno più lineare, spronava il destriero al galoppo. La donna aveva un odore forte e dolce al tempo stesso, che la faceva impazzire e la attirava senza lasciarle scampo.
    
    In quel momento stavano andando al passo, lungo un sentiero roccioso circondato da alberi spogli. Una vista desolata e triste le accompagnava. Si respirava aria di morte in quelle terre così aride e rocciose. Clotilde si strinse ancora di più alla sua compagna, cercando conforto nel calore del suo corpo.
    
    Improvvisamente udirono il sibilo di una freccia e, un attimo dopo, il loro cavallo cadde al suolo, esanime. Il povero animale, cadendo, le aveva sbalzate di sella, facendole rotolare sul sentiero roccioso. Non ebbero nemmeno il tempo di capire cosa stesse accadendo, che un uomo si palesò davanti. Indossava abiti vecchi, scoloriti, neri e verdi. I capelli marroni erano corti e sul volto si delineava un pizzetto sempre castano. Un pugnale e una borsa pendevano ...
    ... dalla sua cintola. Nelle mani un arco, teso e incoccato, puntato verso di loro minacciosamente.
    
    – O la borsa o la vita – disse il brigante sorridendo.
    
    – Hai ucciso il nostro cavallo – lo accusò Annette – Sei un lurido assassino
    
    – È sempre un peccato porre fine alla vita di un essere vivente – l’uomo si fece avanti, puntando sempre l’arco – Perciò non costringetemi a toglierla anche a due belle donne come voi
    
    Mentre il brigante fissava Annette, Clotilde socchiuse gli occhi, ancora seduta sul sentiero. Mormorò un paio di parole e le pupille le si ribaltarono, mostrando solo il bianco dell’occhio.
    
    – Ma che diamine! – l’uomo si accorse di Clotilde, ma non in tempo. Un attimo dopo l’arco che reggeva tra le mani si trasformò in una lunghissima corda che iniziò a stringerglisi attorno al busto, bloccandogli le braccia. Sorpreso da ciò che gli stava capitando nemmeno notò Annette. La ragazza gli piombò addosso, atterrendolo schiena al suolo e sguainando il pugnale del brigante dalla cintura.
    
    – Ora farai la stessa fine del mio cavallo – lo minacciò puntandogli il coltello alla gola.
    
    – Ferma! urlò Clotilde tornando in se, avvicinandosi ai due – Noi non uccidiamo
    
    – Come no? – rispose stizzita Annette – È un brigante. Chissà quanta gente ha ucciso
    
    – No no non è vero! rispose prontamente il brigante sgranando gli occhi colmi di paura – Non ho mai ucciso nessuno! Rubo solo. È vero rubo. Sono un brigante schifoso. Ma posso cambiare
    
    Quasi si metteva a piangere ...
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