1. Estemporaneità Provenzale


    Data: 24/10/2019, Categorie: Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: DukeGB, Fonte: RaccontiMilu

    Vi sono dei rari momenti dove il tempo si ferma, dove ci si accorge che qualcosa sta accadendo ma è un puro fatto estemporaneo.
    
    Ed il passaggio dalla vita normale a quell’attimo è cosa così lieve da non accorgersene subito, come in un’afosa giornata di sole cocente ove una leggerissima brezza ci sfiora il volto ed appena passata il caldo è come prima, nulla è cambiato, anzi è ancor più come prima, ed in quegli attimi il tempo trascorre lentissimo come non volesse proseguire, come volesse gustarsi quanto sta facendo.
    
    Anche il rientro alla normalità è lieve da non accorgersene se non dopo un bel po’ in cui ci vien di che chiederci:
    
    – Cosa sto facendo?
    
    – E perché?
    
    Ma subito l’idea si volatilizza perché il caldo tutto scioglie anche il più semplice pensiero, troppo faticoso da mettere a fuoco.
    
    ~
    
    E’ in quella non troppo lontana estate fa, che senza forza di volontà sul da farsi, la mente vuota ed il cuore ancora ferito dalla perdita di un piccolo amore orientale, che accettai l’invito di una vecchia amica, conoscenza di anni prima, la quale venuta a conoscenza della mia situazione mi invitò ad andare a passare qualche settimana nella sua casetta nella bassa Provenza.
    
    – Ça te passera! ( ti passerà..)
    
    M’aveva detto, con quel suo fare francese energico ed abituato a risollevarsi subito appena caduti senza curarsi minimamente dell’accaduto..
    
    L’ammiravo Anne-Marie, una vita travagliata, con un marito troppo manesco, una figlia piccola da mantenere e lei ...
    ... che coraggiosamente si ribellò e lo cacciò malamente da casa. Poi abbandonando il tutto venne in Italia a cambiarsi gli orizzonti per un po’, dove l’incontrai sperduta una sera a Verona chiedendomi con quel suo meraviglioso francese informazioni sul come e dove poter alloggiare.
    
    La vidi disperata con la bambina per mano, i capelli spettinati chiedermi disperatamente informazioni. Era molto che non parlavo francese e quello scambio di poche parole risvegliò in me i dolci ricordi della mia infanzia. Fu con grande impegno e gioia che mi prodigai nel trovarle quella sistemazione che generò poi la nostra successiva amicizia.
    
    – Lunedì –
    
    Fu così che presi il treno per la costa azzurra, cambiando successivamente altre due volte sino ad arrivare sul tardi pomeriggio a Vidauban nell’entroterra della mitica Saint Tropez, in un’assolata giornata senza nuvole e con quel profumo tipico che aleggia ovunque in Provenza. Scesi dal treno con altri pochi passeggeri, eravamo gli unici in quel momento ad animare la silenziosa e piccola stazione, mi aspettavo di vederla lì con i suoi rossi capelli, ma non vi rimase nessuno dopo che gli altri passeggeri pian piano si furono dileguati. Attraversato la piccolissima hall, cercai riparo in un angolo in ombra attendendo paziente che spuntasse finalmente Anne-Marie.
    
    Non passò molto che con un rumoroso rombo di motore fuori giri spuntò la piccola Peugeot decapottabile, con la fulva capigliatura al vento, arrivando con velocità elevata sulla ...
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