1. Detestabile viltà


    Data: 24/09/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... bere?’ – chiese nel frattempo, accomodandosi su d’un ammasso di braghe che avevo appoggiato sulla poltrona, sebbene il disordine fosse spropositato lei appariva reputandosi pacificamente a proprio comodo.
    
    ‘Per il momento ho soltanto del latte in bottiglia’ – replicai io desolato e sconfortato. In realtà non ero abituato a ricevere visite, ed era già tanto se c’era quello, cosicché attesi il suo mansueto rifiuto, eppure lei mi stupì nuovamente annunciando:
    
    ‘Molto bene, nessuna catastrofe, a questo punto riscaldalo, berrò quello’ – perché avvicinandosi m’abbracciò sfiorandomi un lobo con le labbra.
    
    Io mi voltai in cerca del suo sguardo controbattendo all’istante:
    
    ‘Toglimi una curiosità? Non t’allarmo, non ti terrorizzi della mia presenza? – domandai io incuriosito e intrigato.
    
    Lei sorrise aggiungendo prontamente se io avessi per caso orrore e sospetto di lei, tenuto conto della sua esile, fragile e rinsecchita figura. Avrei voluto risponderle, riferirle parecchie cose, spiegarle che giammai mi era capitato di stare così vicino a una donna da quando avevo avuto l’infortunio, raccontarle di beffe calunnianti, di scherni infanganti e di farse scellerate, di prese in giro bieche, disdicevoli e indecorose, come le persone che me le avevano procurate. Discorrere di sentimenti masticati e sputati da baldracche che mi motteggiavano dagli angoli delle strade, quando rispolveravo il coraggio di sollecitare il prezzo del loro amore ingannevole e negato, di quanto ...
    ... rimpianto frammisto a odio mulinava vorticando nel mio animo, nel tempo in cui in emarginazione vagheggiavo su qualcuno che potesse vedere di sfuggita, oltrepassando il limite delle esteriorità e delle prassi, l’amore e la passione che bruciavano in me, tuttavia non ebbi il tempo, perché prima che potessi controbattere mi baciò togliendomi la voglia di pensare.
    
    Io con intraprendente delicatezza la sospinsi verso il tavolo gremito di suppellettili ammassate, mentre le sue cosce vellutate s’agganciarono dietro la mia schiena, offrendomi un contatto frusciante con il punto più arroventato del suo corpo. Afferrandomi il viso seguì con la punta della lingua il contorno delle mie labbra, mentre mani irrequiete e precipitose iniziarono a sbrindellare le superflue separazioni di tessuto, che dividevano i nostri corpi, frattanto le sue unghie laccate e appuntite mi solleticarono collo e schiena, finché udii:
    
    ‘Voglio prendertelo in bocca, dammelo perché voglio giocarci’ – mormorò lei con la voce arrochita.
    
    Lei in quel momento ammaestrava il mio glande fra le sue labbra tumide e boriose con quel rossetto sporcato, io assaporai lentamente la sua lingua sul mio frenulo teso al limite, mentre la sua mano insalivata massaggiava accortamente il mio scroto in punti mai esplorati né setacciati prima. Inghiottendo il mio cazzo in erezione cominciò a muoversi in maniera frenetica, mentre la lingua indomita continuava a sferzarmi con rapidi colpi. Fermandola per un istante cambiai posizione, ...