Brasa scoerta - seconda parte
Data: 20/09/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69
... soprattutto per via dell’epilazione. Puoi tornare a prenderla tra un paio d’ore?
- Volevo vedere il taglio del pelo…
- Ti faccio una traccia, l’approvi, poi te ne vai. OK?
- Va bene.
Prese dei cerotti particolari, di forma ovale lunga e stretta. Ne scelse uno, tolse la protezione dell’adesivo e poi andò ad applicarlo alle grandi labbra della figa.
- Non è una questione morale o di pudore. – Mi spiegò. – Ma igienica.
- Lo apprezzo.
Prese una macchinetta da barbiere e si mise a lavorare sulla traccia che gli avevo mostrato.
- Va bene così? – Mi domandò dopo qualche secondo. – È un taglio grossolano ma se va bene poi lo sistemo.
- Sì, – risposi meravigliato per l’abilità. – Perfetto.
- Aspetta. – Aggiunse.
Allargò i distanziali in modo che le gambe di Lorenza si spalancassero. Paolo si mise a sedere dove prima mi ero messo io. Prese l’interno delle natiche e le allargò per mostrarmi meglio il buco del culo.
- Qui tutto il pelo va via, vero?
- Esatto.
- Bene, allora vattene perché ora ho da fare un lungo lavoro di fino.
- Le metti una candela nel culo per facilitarti il lavoro?
- No, non serve. Lo faccio solo con gli uomini. Vai adesso.
Baciai Lorenza sulla fronte stringendole la mano.
- Ti lascio in buone mani, – le dissi. – Vengo a prenderti dopo.
Un po’ prima delle 20 passai a prenderla. Era pronta.
- Fatto tutto? – Domandai a entrambi.
- Sì, certo – disse lui, con voce stanca. – È stato un lavoraccio. Vuoi ...
... vederla?
- No, grazie. La guarderò a casa.
- Mi farai conoscere il tuo parere.
- Ti ha fatto male? – Chiesi a lei, che invece era del tutto rilassata.
- No, – rispose. – Il tuo amico lavora bene.
- Allora, se te la senti, ti porto a cena.
- Me la sento di fare questo e altro!
- Beata lei, – aggiunse Paolo, sfinito. – Io non mi reggo più.
Diedi 200 euro a Paolo, il quale però me ne restituì 100.
- Agli amici faccio sempre lo sconto.
In verità non eravamo amici come voleva lui.
- Se un giorno hai tempo, preparo anche te.
Sorrisi, lo ringraziai ancora e ce ne andammo.
- Simpatico il tuo amico, – disse una volta passata l’ordinazione in un ristorante diverso dal solito. – Ha parlato benissimo di te, credo che ti ami.
- Dai, Lorenza…
- Beh, non ti piacerebbe che ti leccasse le palle mentre mi inculi?
- Lorenza, ma che linguaggio! Ti sto insegnando a diventare una signora…
- Quando sto con te, lasciami usare il linguaggio che mi pare, – sorrise.
- D’accordo. Però allora fai quello che ti ho detto. Tieni sul tavolo la mano sinistra anche se stai mangiando solo con la destra. E sorridi sempre con educazione.
- Quali sono le posate per l’antipasto?
- È facile da ricordare. Si comincia con le posate più piccole.
- Non voglio fare la figura di Pretty Women… he he
Sorrisi anch’io.
- Cos’è la storia delle candele? – Chiese poi. – Prima che te ne andassi avevi chiesto a Paolo se voleva mettermi una candela…
- Sì, – dissi ...