1. Prigione LeSbo


    Data: 12/09/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: strapps, Fonte: RaccontiMilu

    ... poi?continua..’
    
    ‘Prendimi un’altra birra dolcezza…e rollami un joint di erba…’
    
    ‘Subito Signora.’
    
    Quando tornai a massaggiarle i piedi mentre lei si fumava lo spinello, riprese a raccontare:
    
    ‘Uscii dal buco che Shelley era ancora all’opsdale della prigione. L’avevo ridotta male. Ma la mia fama si era sparsa nel blocco. Da quel giorno nessuno venne a cagarmi il cazzo. Mi misero in una cella da sola. Una certa Lanine, che era la capoccia del blocco, mi fece chiamare. Si allenava in palestra sollevando enormi pesi. Era grossa, una bestiona nera di quasi due metri. Attorno a lei facce di troie vecchie e meno vecchie. Con le tute a strisce della prigione. Ci stavano una merda quelle fottute tute a strisce! Insomma mi chiama ‘sta Lanine e mi dice che sono una tosta, eccetera, Shelley era una vecchia stronza che si era meritato quella sorte. Insomma mi assicura che nel blocco nessuno mi avrebbe importunato ma a patto che filassi dritta, e non menassi le mani. ‘Ci sto. Mi pare giusto. Grazie, rispetto a lei!’ dissi e accettai. ‘…e..inoltre.. – fece quella alzandosi dalla panca, grossa, due spalle così, due braccia da uomo – …e….potrai prenderti una delle ragazzine del blocco, qualche troietta bianca o qualche sorella nera e metterla a tuo servizio…’ ‘Grazie Lenine. Grazie lo apprezzo molto..’ feci. Mi concedò e pensai che avrei fatto come mi aveva detto.
    
    Individuai la mia preda dopo qualche tempo. Ero stata tranquilla, come promesso. Niente rogne. Fialvo dritto e mi ...
    ... facevo i cazzi miei. La prigione era un posto brutto e pericoloso come sai bene anche tu dolcezza…’
    
    ‘…sì, Signora…lo so bene…’ e pensai a Trix e la sua perversione e le nottate che mi aveva fatto passare nel blocco T.
    
    ‘Insomma. Tutto ok. Pesco la pischella a mensa. &egrave nuova, impaurita. Avrò ventanni. Bianca, pelle leggera, di carta. Occhi piccoli, viso tondo, carina, non una bellezza, ma non una tossica nera come tante attorno. Era impaurita, si mordeva le mani, si guardava intorno e non riusciva a mangiare, succhiava appena il latte dal cartoccio. La ricrescita nera sotto il biondo la faceva sexy. Poteva essere lei la mia schiava là dentro. Avevo voglia di sentire una linguetta sulla mia figa. Erano mesi che non scopavo. Mi ero toccata in branda, ma una lingua di fighetta bianca era certamente meglio. Ma anche altre prigioniere la pensavano come me. Due nere si avvicianrono a lei e la intimorirono. Risate. Parole dure, le toccavoano i capelli. Le versaroo il latte sulla tuta a strisce. Mi alzai e la raggiunsi. ‘Scusate bellezze…lasciate stare la mia amica qui…la signorina…?’ feci alzando il suo bel visino di fata. Quella tremava come un agnelletto al patibolo. Piangeva impaurita. ‘….jane…’ disse poi di un soffio.
    
    ‘La mia amica jane. Intesi? Mia amica? O dovrei..dirlo a Lanine…altra mia amica…?’ feci a brutto muso a quelle due. Loro capirono e smammarono alzando i tacchi. Detti un fazzoletto a jene e le presi ancora del latte. Lo bevve calmandosi. ‘..grazie…’ ‘Oh, ...
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