1. Prigione LeSbo


    Data: 12/09/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: strapps, Fonte: RaccontiMilu

    ... sorsata.
    
    Intanto ho preso a baciarle i piedi, quei piedi neri, sporchi, sudati, umidi, sotto la notte stellata, io e Lei, sul tetto del container dove vivevo come suo amante- schiavo. Lei gradiva i miei dolci baci, le succhiavo le dita dei piedi. Da sotto vidi muoversi due figure, i due balordi cercavano di capire cosa facessimo, ma erano troppo in basso. Lee urlò loro di andare a dormire.
    
    ALTRIMENTI DOMANI VI SPACCO IL CULO A CINGIATE A TUTTI E DUE!!!!!! gridò.
    
    Io continuavo a leccarle i piedi.
    
    Piedi neri che sapevano di donna, di Padrona, di sudore.
    
    I due coglioni scapparono impauriti e lei tornò a parlare e a bere felice.
    
    ‘Dopo Jane rimasi più di un anno senza compagnia. Ero costretta a infilarmi un dito nella figa come a 13 anni…poi un giorno venne incarcerata Malien, una donna sulla quarantina, piuttosto attraente. Era dentro con accusa di aver ucciso il marito. Era distrutta. Spaurita. Una vittima sacrificale in una prigione come quella. Ma era anche bella. Una signora della upper class, una tipa elegante e sensuale, ma con la tuta da prigioniera, era come un gattino in una cella di tigri. La prima sera andai da lei e le spiegai cosa rischiava la ...
    ... dentro. Lei non era abituata a farsi ridere in faccia da una nera con due tette come le mie e una faccia da galera. Non voleva parlarmi, ma io le presi una mano e giela ficcai nella mia figa e ringhiai ADESSO TU STAI A SENTIRMI TROIA NE VA DELLA TUA VITA. QUA DENTRO NON REGGI UNA NOTTE IN MEZZO A ASSASSINE VERE, TROIE ARRAPATE. PLURIOMICIDE. HANNO AMMAZZATO MARITI, AMICHE, NEMICI E UNA COME TE SE LA MANGIANO IN UN BOCCONE. ASCOLTAMI E NON MUOVERTI. HAI DUE POSSILITA’: TROVARTI SUBITO UNA PROTEZIONE. O FINIRE SBRANATA DA UNA DI QUESTE TIGRI ALTE DUE METRI.
    
    Lei pianse. Era sconvolta. Singhiozzava disperata. Le tenne la mano nella mia figa. La consolai e le misi la testa sul mio seno. Si calmò lentamente. Quando capì che non aveva scelta, la condussi nella mia cella e le detti il fazzoletto rosso di Jane: Indosalo!
    
    Cos’&egrave? Chiese. Mettilo al braccio, significa che sei la donna di qualcuno. La mia donna e nessuna può romperti il cazzo. Tornò a piangere disperata. Avevo voglia di donna. Lei era bella ma disperata.
    
    Ci vollero molti mesi prima di convincerla a diventare la mia servetta personale, ma alla fine capì che se voleva salvarsi in prigione doveva affidarsi a me. 
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