1. Prigione LeSbo


    Data: 12/09/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: strapps, Fonte: RaccontiMilu

    ... lascia fare…’ ‘..no grazie…davvero….io…io non so..io..’ ‘Tu…tu jane…non preoccuparti…hai trovato un’amica in me…io sono Lee….da adesso sarai sotto la mia protezione..nessuno ti farà del male…stai tranquilla…vedrai andrà tutto ok se sarai mia amica…’ dissi e quella annui. Piangeva e succhiava il latte come una bambina. La portai nella mia cella e le detti la branda sotto la mia per dormire.
    
    La vegliai tutta la notte. Era dolce e spaurita, la sua pelle chiara era da ragazzina, il volto da angioletto. Mi fece bagnare la passerina nera fra le mutande, divenni un lago a pensare alla sua boccuccia che me la leccava. Volevo farne la mia schiavetta personale. Sarebbe stata mia. Dovevo solo farla sentire protetta. I primi giorni l’accudii come una mamma. Le portavo da mangiare, l’accompagnavo in giro e mostravo quanto rispetto le altre prigioniere mi portavano. ‘Vedi? Io sono Lee e loro sanno che non devono rompermi il cazzo. E se tu..se tu sei con me non hai niente da temere da loro…’ le dicevo, mentre passeggiavamo per il blocco. Le facce da forca della prigione se la mangiavano con gli occhi e lei aveva paura, ma io la facevo sentire al sicuro.
    
    ‘Vedi? Come me sei a posto.’ la rassicuravo.
    
    Lei si stringeva a me e annuiva.
    
    Era proprio carina. Una fighettina bianca dolce come lo zucchero caramellato. Era dentro per rapina. Portava una pistola del padre. Tre anni. La desideravo.
    
    Lee raccontava mentre continuavo a massaggiarle i piedi. Lei parlava, fumava erba, beveva ...
    ... birra mentre il suo compagno, io, un bianco che aveva passato gli ultimi anni in vari tipi di prigione, le massaggiavo i piedi devoto.
    
    ‘Insomma lei comincia a fidarsi di me ‘ continua Lee mentre io sono passato a baciarle i piedi, ciucciando ogni dito con gioia, mentre lei parla, fuma, beve, si gode la mia bocca su ogni singolo dito dei suoi piedi di donna lavoratrice, odorosi di pelle nera e sudore, calzini di spugna per tutto il giorno ‘ ed io una notte le propongo di dormire con me. Fra le mie braccia…sai fra amiche, le dico..mettiti qui con me. Ti cullo io dolcezza, sei tanto carina e indifesa…se non ci fossi io a proteggerti? Cosa faresti?……lei annuiva ma aveva paura, sapeva cosa volevo, ma non voleva cedere subito….su carina..mi devi qualcosa…non credi?e la presi fra le mie braccia e la tenni a me. Non la scopai quella sera, ma avevo portato ils uo dolce corpicino di fighette bianca a me e me la sarei giocata. La tenni fra le mie mammelle calde e la rassicurai. La feci addormentare e poi la spogliai. Il suo corpicino di donna bianca ancora ragazzina splendeva nella celle. Era dolce e bella. Sarebbe stata la mia schiava.
    
    L’abbraccia nella notte. Il mio corpo caldo, maturo, nero aderiva al suo, bianco, nudo, leggero.
    
    Le baciai i capelli e la feci dormire sul mio seno procace. Lei dormì come un angioletto. E al risveglio era mia.
    
    Mia in quella prigione.
    
    La mia piccola schiavetta bianca.
    
    ‘E…e io?e io chi sono per te? LEE?’ chiesi.
    
    Lei mi sorrise, era fatta ...
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