1. E fu cosi che la verginità andò perduta...


    Data: 12/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: orsonaked, Fonte: Annunci69

    Era una notte d'estate di molti anni fa, almeno venti, faceva un caldo terribile e come spesso accadeva all'epoca mi trovavo in viaggio. Per fortuna decisi di partire indossando solo con una tshirt, un costume e un paio di infradito e ad essere sincero, durante il viaggio più di una volta sentii il bisogno di togliermi tutto di dosso e viaggiare completamente nudo. Il termometro dell'auto segnava inesorabile una temperaura di 30 gradi all'esterno dell'abitacolo ed erano le 23,30!!
    
    Disperato ed assetato vidi come un miraggio il cartello che segnalava un autogrill a due chilometri e una volta arrivato alla corsia di decelerazione misi la freccia per entrarvi rendendomi conto che ero a Cremona. Raggiunsi un'area di servizio pressochè deserta, vista anche l'ora notturna infrasettimanale e dopo aver spento l'auto e la preziosissima aria condizionata, raccolsi tutte le forze ed aprii lo sportello: venni investito da aria calda e umida che mi colpì allo stomaco e mi fece quasi cambiare idea ma l'arsura alla gola mi diede lo spunto per uscire e dirigermi verso l'area ristoro. Entrai mollemente e da una rapida occhiata mi resi conto che a parte il barista e un avventore mezzo addormentato sul bancone, non vi erano altre persone. Mi diressi alla toilette e svuotai la vescica che ormai reclamava attenzioni: in effetti non ricordavo l'ultima volta che avevo visto un bagno a dispetto della quantità di acqua bevuta prima e durante il viaggio; anche gli orinatoi in piedi erano ...
    ... desolatamente vuoti:
    
    - "Peccato" pensai, avrei gettato volentieri un'occhiata a quei bei piselloni da cui adoro veder scrosciare un bel getto di urina bionda e che goduria poi vederli sgrullare, una volta finita la minzione.
    
    E invece deluso enormemente riguadagnai la sala ristoro dove la gola mi ricordò che aveva bisogno di liquidi. Presi dal banco frigo una bottiglietta di cocacola e appoggiato ad uno di quei tavolini alti e rotondi, dove i clienti possono consumare tranquillamente stappai la bevanda portandola alle labbra e chiudendo gli occhi per godermi l'attimo. Il liquido fresco colpì le mie labbra secche umettandole istantaneamente per poi scendere nell'esofago che immediatamente fu rinfrescato, ristorandomi. Bevevo con tale gusto e desiderio da non rendermi conto che un rivolo di liquido uscì dalla bocca colando in mezzo alle tette sulla tshirt: solo sentendo freddo mi fermai un istante e vedendo la macchia scura allungarsi verso l'ombelico, cercai devi tovagliolini per asciugarmi. Fu in quel momento che un bell'omone, fissandomi con gli occhi sbarrati, si avvicinò con una manciata di tovagliolini di carta porgendomeli senza dire una parola.
    
    - "Grazie! Evidentemente non sono più capace a bere" risi divertito
    
    - "Capita! Con le bevande gassate poi, succede quasi sempre anche a me" disse ridacchiando e guardando con insistenza i miei capezzoli inturgiditisi istantaneamente con il contatto del liquido freddo che sembravano bucare il tessuto leggerissimo della ...
«1234»