1. La lunga notte in strada


    Data: 08/09/2019, Categorie: Trans Autore: bettatroietta, Fonte: Annunci69

    ... lubrificato prima di andare lì.
    
    “Se lei non chiama la polizia possiamo… accordarci…” dico io.
    
    “Sì, direi proprio di sì” Fa lui, sfilandomi il dito dal culo e sculacciandomi. “Vieni troia” e si incammina riprendendomi il braccio.
    
    “Piano, ho i tacchi ed è un disastro camminare qui…”
    
    Lui non dice niente e mi porta oltre gli arbusti, dove c’è un capanno con un trattore e, dietro, una casa. Eravamo proprio dietro casa sua e non ce ne eravamo accorti!
    
    Arrivati sotto casa mi metto di fianco alla porta.
    
    “Credi che ti faccia entrare in casa? Adesso mi spompini per bene.”
    
    Beh, ero venuta per un pompino e finisce che faccio un pompino, poi gli chiedo di riaccompagnarmi al parcheggio.
    
    “Certo, sono molto brava.” E mi inchino davanti a lui, che si apre la patta e fa uscire il suo uccello, già duretto e però ben più puzzolente dell’altro. Ma non mi dispiacciono i cazzi puzzolenti ed in un baleno me lo infilo in bocca.
    
    Lui mentre succhio sento che mugugna parolacce: troia, succhiacazzi, bocchinara. Non fanno che eccitarmi ed anche lui mi sembra bello eccitato. Al punto che ad un certo punto sfila il cazzo e dice “ora ti inculo”.
    
    “Ma veramente non so se…” Provo ad opporre resistenza.
    
    “Non fare storia o chiamo la polizia, adesso ti inculo, ho sentito che ce l’hai bello aperto.” Mi solleva da un braccio e mi spinge verso un tavolo da giardino.
    
    Io da brava mi abbasso il tanga e sollevo la gonna mostrando il culo. Poi però prendo dalla borsetta un ...
    ... preservativo. “Questo lo mettiamo però, ok?”
    
    “Certo, mica scopo a pelle i culi dei froci.”
    
    L’inculata è stata alla fine piacevole, condita con molti insulti, cominciavo quasi a godere quando ho sentito che i colpi rallentavano ed affondavano col tipico ritmo di sta per venire. “Dai sborrami nel culo, vecchio porco.” Lo incito. “Dai dammi tutta la tua sborra calda nel culo, fottimi, dai.”
    
    “Si puttana, ti sborro in culoooooo!”
    
    Viene e si sfila dal culo.
    
    Io prendo un fazzoletto per pulirmi il culo e ne porgo uno anche a lui. “Senti, mi daresti un passaggio a…”
    
    “Cazzo dici troia?”
    
    “Dico che se mi dai un passaggio.”
    
    “Fuori di qua brutta maiala o chiamo la polizia!”
    
    “Ma io…”
    
    Lui alza una mano come per colpirmi. “Vattene da casa mia lurida vacca!”
    
    Io rimango basita, poi prima che la situazione degeneri mi incammino per la strada che porta alla sbarra e sono in strada, nel buio, nel mezzo del niente. Prendo la borsetta, estraggo il telefono per chiamare un taxi. Non c’è campo.
    
    Sistemo la gonna tirandola giù il più possibile e mi avvio tenendo stretta la borsetta lungo la stradina buia, camminando sui tacchi incerta ed un po’ preoccupata. In fondo è caldo, penso. Così mi alleno a camminare bene sui tacchi, penso. Che situazione di merda, penso. Mi fermo al primo lampione, e con lo specchietto mi guardo, sistemo la parrucca e, non chiedetemi a cosa servisse, mi ridò il rossetto dopo i pompini fatti. Riparto nella notte.
    
    Arrivo all’immissione da una via più ...