1. Tutti per uno - 3


    Data: 03/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    Alle prime luci dell’alba, D’Artagnan sgattaiolò fuori dalla stalla e si avviò verso Parigi, le cui mura imponenti si profilavano all’orizzonte. Finalmente! Ce l’aveva fatta, nonostante tutto, e non poteva certo negare che era stato un viaggio ricco di esperienze e novità, di cui mai avrebbe immaginato l’esistenza o creduto di essere capace. Non era più il ragazzo sprovveduto e credulone che era partito dalla sua terra, armato solo di una lettera di presentazione e di belle speranze.
    
    Tutto quello che gli era successo durante il cammino, la fame, gli stenti lo avevano temprato; anche gli stupri che aveva subito avevano contribuito notevolmente a cambiarlo, a maturarlo.
    
    Camminava a cuor leggero il giovane D’Artagnan, convinto che ormai niente e nessuno avrebbe potuto impedirgli di coronare il suo sogno di diventare moschettiere del Re.
    
    Arrivato alle porte della città, si accodò alla folla di viandanti e contadini che premevano per entrare. Riuscì a passare facilmente, né le guardie, né i gabellieri lo degnarono di un sguardo, e una volta dentro rimase per un attimo smarrito davanti all’immensità delle cose che gli si presentavano allo sguardo: la folla vociante, le strade tortuose e senza fine, le botteghe affollate, gli animali, maiali e cani randagi, che vagavano tra le montagne di rifiuti puzzolenti.
    
    Non era preparato a tutto questo e per un po’ continuò a guardarsi attorno, fermo in mezzo ad una strada, urtato da tutte le parti da gente frettolosa; poi si ...
    ... decise e prese una direzione a caso, avviandosi lungo una strada, che gli sembrava meno caotica delle altre. Gli andò bene, perché dopo un po’ sbucò in una piazzetta molto più tranquilla, con gente vestita bene e botteghe in un certo qual modo eleganti.
    
    Si ricordò che doveva cercare al più presto Monsieur de Treville e consegnargli la lettera, ma in quel momento, con un senso di gelo nel cuore, il giovane D’Artagnan si rese conto che non aveva la minima idea di dove andare: dove si trovava la casa di Monsieur Treville? Nessuno glielo aveva detto e a nessuno lui aveva pensato di chiederlo. Del resto, chi se lo immaginava che Parigi fosse così grande? Ma senza dubbio lo conoscevano tutti. Allora provò ad entrare in alcune botteghe per chiedere informazioni, ma appena lo videro sporco, puzzolente, con i vestiti ormai a brandelli, lo cacciarono via in malo modo, prendendolo per un mendicante o per un ladruncolo.
    
    Così, deposta ormai la sicurezza di qualche ora prima, il giovane cominciò a vagare disperato per quelle strade sconosciute, tormentato non solo dall’insicurezza, ma anche di morsi di una fame sempre più dilaniante.
    
    Erano ore che camminava demoralizzato per quelle strade senza fine, svoltando a caso un angolo dopo l’altro, quando all’improvviso andò a sbattere contro qualcosa.
    
    “E guarda dove metti i piedi, screanzato!”
    
    D’Artagnan si riscosse a quelle parole irose e sollevò lo sguardo sull’uomo che gliele aveva dette, rimanendo a bocca aperta. Davanti a lui c’era ...
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