1. L'ospite inatteso la notte di natale


    Data: 29/08/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: jeepster, Fonte: Annunci69

    Ho pensato di ripubblicare questo vecchio racconto per coloro a cui può essere sfuggito…
    
    Erano quasi le dieci di sera quando guardai il mio orologio mentre l’ascensore mi portava al terzo piano del condominio in cui abito, in un’elegante zona residenziale di Roma.
    
    Passando davanti alla porta del vicino mi fermai colpito sentendo dall'interno la sua voce cantare.
    
    La cosa non sarebbe stata strana di per sé ma considerando che non aveva figli, che aveva perso la moglie da meno di due mesi e che la porta blindata attutiva notevolmente i suoni provenienti dall’interno, riuscire a sentirlo così nitidamente cantare “Tu scendi dalle stelle” (stonatissimo peraltro), lo trovai alquanto singolare.
    
    Pensai che sicuramente era ubriaco e d’altronde, vista la situazione, non c’era da meravigliarsi che avesse deciso di affrontare in questo modo il suo primo Natale in solitudine.
    
    Pensai che la mia situazione era ben più sopportabile; ci sono tante persone costrette a passare le feste da soli, che stanno peggio di me.
    
    Sono un architetto e a causa di un improrogabile appuntamento di lavoro nel pomeriggio del ventiquattro, non ero riuscito a partire insieme a moglie e figlio per trascorrere le vacanze a Capalbio, ospiti di mio fratello. Li avrei comunque raggiunti l'indomani prima di pranzo.
    
    Entrai in casa, accesi subito la tv e misi a riscaldare nel microonde alcune pietanze che aveva preparato mia moglie.
    
    Andai in camera a spogliarmi, indossai il pigiama e m’infilai una ...
    ... vestaglia.
    
    Mentre cenavo sentivo che il vicino ogni tanto riprendeva a cantare sguaiatamente, alternando alla più tradizionale canzone di prima anche una improbabile “White Christmas”.
    
    Alzai un pochino il volume del televisore e dopo un po’ non ci feci più caso.
    
    Passò mezz’ora circa e all’improvviso sentii risuonare dei colpi terribili provenienti dal pianerottolo, così mi precipitai a vedere che cosa stesse succedendo.
    
    La scena che mi si presentò davanti fu quella del mio vicino di casa che stava sferrando dei poderosi calci alla sua porta nel tentativo di sfondarla o comunque di farla aprire. Rimasi ammutolito a guardarlo ma dopo qualche altro calcio lui si accorse di me e s’interruppe.
    
    Abbozzando un sorriso e indicando con un cenno della testa alcune buste di lettere sul pavimento disse: «Ero sceso a prendere la posta dalla cassettina ed ho chiuso la porta senza rendermi conto di non aver preso le chiavi… per caso non hai qualcosa che potrebbe servire per aprirla?».
    
    Il tono della sua voce mi confermò che era piuttosto alticcio e peraltro solo un ubriaco potrebbe sperare di riuscire a forzare una porta blindata come la sua.
    
    «Mi dispiace ma non ho niente del genere» risposi, al ché lui aggiunse: «Fa niente, adesso scendo e vedo se riesco a trovare qualcosa» e senza darmi il tempo di dire alcunché scomparve dentro l’ascensore già presente al piano.
    
    Richiusi la porta e me ne tornai in salotto, inserii nel lettore un DVD predisponendomi alla visione di ...
«1234...8»