1. Il suocero del mio migliore amico - 1


    Data: 29/08/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... anticipando ogni suo desiderio.
    
    Direte: ma non eri perso d’amore per il tuo migliore amico? Certo, ma gli occhi li abbiamo per guardare… e anche per apprezzare. Oltretutto, Roberto era una porta chiusa e cosa avrei dovuto fare io: la casta Susanna? Passare il resto della mia vita nell’adorazione di un amore impossibile? Del resto, a venticinque anni, anche se abbiamo ancora la testa persa dietro le infatuazioni adolescenziali, abbiamo anche le palle piene peggio di una pentola a pressione e… sì, insomma, la vista del padre della futura sposa del mio migliore amico, mi diede un brivido che dal cervello rimbalzò alle palle e da lì risalì nuovamente al cervello carico di fumi libidinosi.
    
    Gli avvenimenti si susseguirono abbastanza caotici in quei giorni prematrimoniali, per cui non ebbi modo di pensare e soppesare tante cose.
    
    Il giorno del matrimonio, in attesa vicino all’altare, parlottavamo con Roberto per ingannare l’attesa, uno più nervoso dell’altro, quando d’un tratto l’organo intonò la marcia nuziale, all’unisono ci voltammo tutti verso l’ingresso della cappella e io rimasi un istante senza respiro: la sposa veniva avanti nel suo vestito bianco accompagnata all’altare dal padre, questo splendore di uomo, elegantissimo nel suo gessato scuro: il volto compunto, animato però da due occhi vivaci e i radi fili grigi alle tempie che gli conferivano un fascino al quale pochi, uomini e donne, saremmo stati in grado di resistere.
    
    Per un attimo ebbi l’impressione che ...
    ... mi guardasse e mi sorridesse, e per un attimo "pensa che bello sarebbe stato se lui venisse avanti per me… per dire sì davanti all’altare e unire la sua vita alla mia", mi passò per la testa…
    
    Non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, mentre mi sentivo assalire da vampate di calore e mille pensieri peccaminosi mi si accavallavano nella mente.
    
    La cerimonia andò avanti senza intoppi, nessuno si fece avanti a frapporre ostacoli al matrimonio e men che meno io, che decisi di tacere per sempre. Detto il fatidico sì e terminata la cerimonia, ci affollammo sul sagrato della chiesa per gli auguri, le foto, i commenti ecc. ecc. Sarete stati tutti ad un matrimonio, almeno una volta nella vostra vita, per cui saprete benissimo quello che succede.
    
    Fu allora che me lo vidi venire incontro con aria sorridente.
    
    “Lei è il testimone dello sposo, - mi fece – finalmente riesco a conoscerla.”, e mi tese la mano.
    
    “Sì. Angelo. Molto lieto, signor Ansaldi.”, dissi e mi abbandonai alla sua stretta solida,virile.
    
    “Piacere mio, Angelo. Non l’ho vista ieri sera alla cena.”
    
    Intendeva la cena organizzata dalla famiglia dello sposo per i parenti e gli amici più intimi… fra cui ero ovviamente io.
    
    “Spiacente, signor Ansaldi, ma ero trattenuto fuori città.”
    
    “Lei è molto amico di Roberto, ho sentito.”
    
    “Ci conosciamo fin dalla prima elementare e siamo praticamente cresciuti assieme.”
    
    “Bella cerimonia, non trova?”, proseguì.
    
    La conversazione andò avanti in modo più o meno ...