1. Un'assistente particolare


    Data: 28/08/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: mtbp, Fonte: Annunci69

    ... raggiunsi l’agenzia. Ero su con i nervi, il fatto di doverlo pure andare a prendere mi rodeva il culo un po’, anche perché ciò significava pure doverlo riaccompagnare in agenzia a fine giornata e quindi allungare la strada. Quando entrai l’agenzia naturalmente era vuota, c’era solo la segretaria all’ingresso. La salutai e mi guardai intorno, cercando colui che mi avrebbe dovuto assistere nel lavoro.
    
    - “Non ci sarebbe dovuto essere qualcuno qua alle 10?”, chiesi alla segretaria nervoso.
    
    - “Si, sta arrivando. È in bagno”, rispose lei.
    
    Presi il caffè dalla macchinetta, aspettai un paio di minuti e il nervosismo salì.
    
    - “Ma c’è cascato dentro il bagno? Sono già le 10 e ancora dobbiamo farci mezzora di strada”.
    
    - “Abbi pazienza, non siamo mica veloci come voi?”, rispose la segretaria.
    
    “veloci come voi”, che voleva dire. Neanche il tempo di chiedere il perché di quella frase che subito ne capii il significato; infatti girandomi, vidi spuntare quello che doveva essere il mio collaboratore. Una ragazza.
    
    - “Ciao, scusa per l’attesa. Io sono Chiara”, disse allungandomi la mano per salutarmi.
    
    - “C…ciao, Andrea”, risposi stupito. “Tu sei la persona che dovrebbe aiutarmi?”, chiesi stupidamente.
    
    - “Si, mi ha chiamato il capo ieri notte e mi ha detto di presentarmi qui, oggi alle 10”.
    
    - “Ah… bene. E non ti ha detto nient’altro?”.
    
    - “No, mi ha detto solo che tu mi avresti spiegato poi tutto”, continuò lei.
    
    “Furbo il capo”, pensai. Naturalmente se le ...
    ... avesse detto del genere di film che dovevamo andare a riprendere lei magari avrebbe rifiutato. Invece così, c’è l’effetto sorpresa. Per entrambi.
    
    Era già tardi, non volli stare lì a obiettare troppo, in fondo non era un mio problema. Salimmo in macchina e ci spostammo verso il posto, le spiegai cosa avrebbe dovuto fare, come si doveva muovere alle mie spalle, lei ascoltò silenziosamente, annuendo di tanto in tanto. Eravamo quasi arrivati, fino a quel momento non le avevo accennato del tipo di film che stavamo per riprendere, pensai che fu il caso di svelarglielo in quell’istante, prima di entrare.
    
    - “Senti, c’è una cosa che finora non ti ho detto e penso che non te l’abbia detta nemmeno il capo”.
    
    - “Dimmi”, disse Chiara.
    
    - “Il film che andremo a riprendere è un film porno”.
    
    - “Nessun problema”, fece lei rispondendo dopo qualche secondo, cercando di nascondere l’espressione sorpresa.
    
    Arrivammo sul luogo del set, vidi Chiara mordersi il labbro, naturalmente non se l’aspettava, ma cercava di non darmi a vedere la sua perplessità. Scendemmo dall’auto ed entrammo. Sul posto non c’era ancora quasi nessuno, c’erano solo un paio di persone che preparavano la scena, un letto matrimoniale in una normale stanza d’albergo. Chiara mi aiutò nel preparare la camera, dopo dieci minuti arrivò il regista. Gli presentai la mia nuova assistente che lui salutò a malapena. Chiara era una normalissima ragazza, capelli castani lunghi sulla spalla, altezza nella media, 165 circa forse, ...
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