1. La donna che amo


    Data: 24/08/2019, Categorie: Cuckold Etero Autore: Giorgio_cucciolo, Fonte: RaccontiMilu

    ... realtà voleva solo un nuovo cazzo.
    
    Turbato e arrabbiato tornai in hotel. Pensai e ripensai alle immagini viste e il mio cazzo non accennava a tornare moscio, in costante erezione svettava verso l’altro entrando in contrasto con i miei pensieri. Decisi di spiarli anche la sera successiva. Mi posizionai alla finestra, gli vidi avvinghiati in un lungo abbraccio, le lingue si cercavano; poco dopo Lyly scese con la testa e fece avere un orgasmo sensazionale a Elena con la sua lingua le sue dita. La successiva penetrazione fu piena di passione e forza; Elena era felice, io ero eccitato e Lyly era un vero amante.
    
    Tornai in hotel e la mattina seguente affrontai Elena, rimase imbarazzata e dispiaciuta, ma quando le diedi il permesso di proseguire quella relazione, a patto di farmi essere presente, mi baciò e mi disse che quello era il miglior regalo che le avessi mai fatto.
    
    Quella sera cenammo assieme, poi Elena e Lyly iniziarono a baciarsi, salimmo in camera e io mi misi seduto sulla poltrona. Nel vedere i loro corpi fondersi in uno, nel sentire come il suo piacere era esaltato, da quello che era veramente un bel cazzo: circa venti centimetri di carne che mi umiliavano, mi facevano sentire inferiore, i miei dieci centimetri non avrebbero più avuto effetto su mia moglie. Elena e Lyly continuarono a fare sesso, provando varie posizioni, ed io, che stavo guardando questo porno in 3D, ero eccitatissimo. Come promessomi da entrambi, le tre eiaculazioni finirono nel ventre di ...
    ... Elena, per regalarmi il bambino che desideravo.
    
    Un mese ed ebbi la notizia che sarei diventato padre. Lyly era molto contento, anche perché la relazione non si interruppe, anzi divenne più passionale e nel vederla così felice non ebbi altra idea che prolungare il nostro soggiorno per almeno un anno. Fu il mio primo anno da marito cornuto e ne desiderai altri cento.
    
    Dopo il compimento del quinto mese del piccolo Luca, decidemmo di tornare in Italia e di lasciare a Lyly la custodia della villa. Una volta in Italia, i festeggiamenti per il piccolo furono strepitosi e i regali non vennero di sicuro a mancare.
    
    Io ero felice, una bella famiglia, un sogno che si realizza. Ma a Elena mancava qualcosa, non era gioiosa come prima, si era spenta.
    
    Dopo nemmeno due settimane, Elena mi confessò che aveva bisogno di un cazzo grosso, non avevo più le facoltà per soddisfarla e per questo dovevo attivarmi per trovare una soluzione. Lyly aveva aperto un incolmabile vuoto che la stava logorando. La risposta ai nostri problemi si fece attendere qualche settimana, ma poi arrivò, alta, muscolosa, rude e mascolina. La risposta si chiamava Berta, un congolese che, per un problemino con l’alcool, si schiantò con la macchina sul cancello della villa. Dopo aver chiamato il nostro medico di fiducia, il quale ci disse che non aveva nemmeno un graffio, ci occupammo della macchina, distrutta completamente, la facemmo rimuovere e, nel frattempo, mia moglie preparava un letto per il giovane. Vidi, ...
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