1. La donna che amo


    Data: 24/08/2019, Categorie: Cuckold Etero Autore: Giorgio_cucciolo, Fonte: RaccontiMilu

    Io le sfioravo spesso i capelli tinti di un rosso ramato, morbidi e lunghi, biondi, raccolti sovente in uno chignon. Siamo stati una delle coppie più chiacchierate del paese, infatti, io e Elena, ci siamo conosciuti alle scuole medie. Lei, figlia di un imprenditore internazionale e di una cantante americana, decise, successivamente, di andare in un college degli Stati Uniti e si fece accompagnare anche il suo ragazzo, io, figlio di un insegnate di yoga e di una ereditiera. In America ci facemmo subito conoscere, molto belli già allora, ci mettemmo subito in competizione e, come nei più classici film adolescenziali, io divenni il leader della squadra di nuoto e lei il capitano della squadra delle cheerleader. Vivevamo assieme nella casa della nonna di lei e, di conseguenza, il nostro rapporto era a livelli molto alti, come conviventi all’età di appena diciannove anni. Finito il college, tornammo in Italia, dove decidemmo di sposarci.
    
    Il matrimonio fu pagato da entrambi i genitori: una cerimonia senza precedenti, più di centocinquanta invitati, situato in un parco floreale enorme, con l’orchestra, il coro gospel, un infinito buffet e un’eleganza quasi innaturale. La perfezione, però, fummo io e lei, io con il mio smoking nero e lei con il suo abito bianco, lunghissimo, accompagnato da tre bambine. La cerimonia fu eclatante, tanto che se ne parla ancora oggi. Per il viaggio di nozze andammo tre settimane alle Hawaii.
    
    Elena mi disse che voleva un figlio da me. Quelle parole ...
    ... mi resero felice, piansi di gioia e iniziammo a provarci. Dopo un anno e mezzo di tentativi falliti, decidemmo di farsi visitare. Ero io lo sterile. Entrai in una profonda depressione che durò quasi un anno. Poi iniziammo a pensare alle adozioni.
    
    Il fratello di mia madre decise di aprire un ristorante in Finlandia e chiese a me di andare a supervisionare i lavori. Con questa scusa, Elena ed io partimmo per un anno. Per i primi giorni, dormimmo in hotel, poi comprammo casa. Una sontuosa nelle vicinanza del locale che sarebbe diventato il “Ristorante”. Erano già passate tre settimane, i lavori procedevano benissimo e Elena ed io giravamo per la città. Un pomeriggio, decidemmo di andare a passeggiare al porto. Finché eravamo seduti a contemplare il mare, vidi un ragazzo, biondo, alto, molto muscoloso che stava scaricando delle casse da un furgone e le portava dentro un bar. Anche Elena lo vide e lo fissava insistentemente, ma l’episodio non diede alcun esito.
    
    Un paio di sere più tardi, il locale dove il ragazzo stava scaricando, organizzava una festa di beneficenza, dove venivano messi all’asta ragazzi e ragazze. Per curiosità andammo a vedere di cosa si trattasse e trovammo molte persone disposte a staccare un assegno per i modelli e per le modelle che stavano sul palco. Seduto in disparte, vidi lo stesso ragazzo di pochi giorni prima. Mentre Elena andava a parlare con delle donne conosciute dalla parrucchiera, io andai a sedermi vicino a quel ragazzo che tanto turbava i ...
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