1. Tra Vecchio e Nuovo - Zia e Nipote - Capitolo V


    Data: 12/08/2019, Categorie: Incesti Autore: Raccontatore, Fonte: EroticiRacconti

    Matteo stava bivaccando sul divano ascoltando il telegiornale serale in televisione, in quella sera di inizio marzo. Da lì a poco sarebbe dovuto lanciarsi tra le vie di Milano per raggiungere un bar del centro città che da qualche mese si era rinnovato garantendo il servizio ventiquattro ore su ventiquattro, il primo bar del genere in tutta la città. A fare il turno notturno sarebbe toccato a lui quella sera. Da una parte era felice di poter fare qualche soldo e contribuire autonomamente al proprio mantenimento per le piccole spese, dall’altra non aveva assolutamente voglia di uscire con quel freddo e di stare in piedi tutta la notte. Fortunatamente il suo era un lavoro sporadico, lo impegnava al massimo per un paio di turni alla settimana. Il proprietario era un vecchio amico dei suoi genitori e quindi, anche di Rita. Fondamentalmente era stato raccomandato, pratica della quale sembrava ormai impossibile non macchiarsi.
    
    Rita stava invece uscendo dalla doccia con il suo solito accappatoio viola e l’asciugamano in testa a tener fermi i capelli. Passò di fronte alla tv con passo energico e Matteo non poté che posare lo sguardo sul suo corpo, sensualmente avvolto in quel cotone. Per un attimo il ragazzo si domandò quali sensazioni soffici avrebbe provato al tatto se solo avesse posato le mani sulle generose forme della zia, ma scacciò presto il pensiero.
    
    “Alla fine hanno occupato, insomma.” Commentò Rita che si era fermata ad ascoltare il telegiornale.
    
    “Sì, questi ...
    ... giorni all’università è un gran casino. Fortunatamente la sessione d’esami è finita, però avremmo le lezioni da cominciare in teoria. Che palle con queste proteste.”
    
    “Non fare così, tornerà utile anche a te quello per cui protestano loro. Gli esami li hai anche dati, sei anche andato benissimo, non ti lamentare per tutto, su!”
    
    “Ho solo paura che i professori poi ci siano ostili. Alla fine sono sempre l’autorità loro. Non credo che noi possiamo cambiare granché del sistema. E’ una battaglia persa in partenza.”
    
    Rita liberò i capelli dall’asciugamano e li oscillò con alcuni colpi del capo. Quel gesto di femminilità non era premeditato, le era risultato naturale, ma si rese conto della carica sessuale che emanava o piuttosto, sperava di emanarne e sapeva che per lo più Matteo cercava di ignorarla suo malgrado. Era diventato una specie di gioco il loro, una tentazione indiretta e ammiccante da parte di Rita e una falsa indifferenza quasi ascetica da parte di Matteo.
    
    “C’è fermento ovunque, anche in Francia ho sentito. Mai dire mai, caro mio. Il tuo è solo un atteggiamento conservatore, hai solo paura di cambiare.” Terminata la frase Rita si spostò in camera da letto per mettersi il pigiama.
    
    Matteo era consapevole del vero significato di quella frase. Sua zia era realmente dalla parte dei protestanti politicamente parlando ma la contemporaneità nei loro discorsi era specchietto per le allodole per ben altra questione che si trascinavano dietro da inizio gennaio. Erano due ...
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