1. Diario di un marchettaro


    Data: 12/08/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Gay / Bisex Autore: andy74, Fonte: RaccontiMilu

    ... lascia lì i vestiti, voglio vedere per cosa pago.”
    
    Io mi spogliai completamente, in modo lento ma senza esitazione. Mi girai verso di lui completamente nudo. Franco mi infilò l’indice in bocca e disse: “Succhialo.” Io succhiai roteando la lingua sul suo dito.
    
    “E ora girati.” Mi prese per le spalle e mi girò, spingendomi poi la testa giù verso il divano. Io alzai le mani e mi appoggiai allo schienale, porgendo il culo. Sentii il dito infilarsi piano nell’ano. “Ma sei vergine?”
    
    “Sì.” Dissi io.
    
    “Cazzo, mi piacciono i culi aperti non le verginelle da svezzare.”
    
    “Ti faccio un pompino extra se vuoi…” Non so come mi uscì questa frase, forse perché mi sono sentito umiliato dal suo commento, forse perché temevo che saltasse la marchetta.
    
    “L’importante &egrave che tu sia una brava troia.” Tolse il dito dal culo ed aprì la seconda porta. “Andiamo qui, si sta più comodi.”
    
    Entrai nudo nella stanza in penombra. Era una stanza abbastanza grande, la prima cosa che saltava all’occhio era una parete attrezzata con strumenti sado maso sul fondo, con una carta da parati a disegno di mattoni palesemente finta. Tutte le altre pareti erano coperte da tende nere e nella stanza si trovavano sparsi in modo quasi confusionale un lettino basso senza sponde, una poltrona, un tavolo di legno pesante e nella zona sado maso una sorta di cavallina imbottita ed una gogna. In un angolo notai due telecamere, luci e cavalletti.
    
    “Qui &egrave dove giravo e dove ogni tanto giro ancora.” Mi ...
    ... disse, quasi con una punta di orgoglio.
    
    “Solo film gay?” Chiesi io.
    
    “Sì, a me piacciono solo gli uomini, non posso neanche pensare di lavorare con delle donne. Ma ora basta parlare, se vuoi fare la troia datti da fare.” E dicendo questo si sbottonò i pantaloni, se li tirò giù insieme alle mutande e si sedette in poltrona a gambe aperte.
    
    Io capii subito che era arrivato il momento di guadagnarmi i 20 e mi inginocchiai ai suoi piedi, presi in mano il cazzo giù un po’ duro e cominciai a leccarlo ad occhi chiusi.
    
    “Apri gli occhi, troia, e guardami mentre spompini.”
    
    Io aprii gli occhi e piegai la testa di lato, così da poterlo guardare negli occhi mentre affondavo il suo cazzo nella mia bocca. Feci un po’ di avanti e indietro in quella posizione, poi estrassi il cazzo e sollevandolo mi dedicai a leccare la base, all’attaccamento delle palle, mentre l’asta bagnata della mia saliva era appoggiata sulla mia faccia.
    
    Era un cazzo non troppo grande, ma bello. Circonciso, lungo sui 17 e con una cappella stretta quasi non sporgente dal resto del cazzo, che proseguiva dritto dritto con un diametro di 3 o 4 centimetri. Sembrava fatto apposta per penetrare.
    
    Lo ripresi in mano e segandolo tornai a leccare la cappella.
    
    “Si vede che sei un novellino.”
    
    “Perché?”
    
    “Le troie scafate succhiano senza le mani.” E dicendo questo mi prese per i capelli e mi staccò dal cazzo. Si alzò. “Romani lì in ginocchio, troia.”
    
    Andrò alla parete sado maso e tornò con due polsiere di ...
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