1. Diario di un marchettaro


    Data: 12/08/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Gay / Bisex Autore: andy74, Fonte: RaccontiMilu

    ... corpo.
    
    “No, basta!” Supplicai sommessamente.
    
    “Zitta, troia, hai un buchetto stretto stretto come quello di una verginella, &egrave normale che ti faccia male.”
    
    “Toglilo, ti prego.”
    
    “Ho detto di stare zitta, troia!” Mi assestò una violenta sculacciata, io reagii contraendo l’ano già in difficoltà e mi concentrai sulla strana sensazione data dal cazzo piantato dentro, che mi riempiva e rendeva ogni tentativo di stringere l’ano vano.
    
    “Adesso lo tengo dentro un po’ fino a quando non ti abitui.” E così fece, muovendosi pianissimo. Il dolore rimase, ma si affievolì e si mescolò alla sensazione godevolissima di sentirsi posseduto. Cazzo, mi resi conto che mi avevano appena sverginato l’ano e che in fondo mi stava piacendo!
    
    “Ora comincia tu, troia, muoviti, vediamo se sai usare il culo.”
    
    Io cominciai a fare un movimento lento avanti e indietro, sentendo il cazzo scorrere nel buchetto. Cominciai a muovermi più deciso, affondando anche ogni tanto. In breve anche lui cominciò a muoversi assecondando dapprima i miei movimenti e poi andando contro tempo, intensificando l’inculata.
    
    “Ti piace eh? Mugoli come una puttanella in calore.”
    
    Mi resi conto che stavo emettendo dei suoni di piacere sommesso e non me ne vergognai. “Sì… sì sono una puttanella che gode col cazzo in culo…”
    
    Franco mi prese per i fianchi e mi tirò violentemente a se: mi sentii sfondare il retto e gridai di dolore. “Cazzo, per essere una troia ti lamenti troppo.”
    
    “Non lo farò più…” ...
    ... sussurrai.
    
    “Brava, zitta e godi.”
    
    Mi inculò veramente bene, ci sapeva fare. In pochi minuti cominciai ad abituarmi al dolore, non venni ma provai per la prima volta nella vita la gioia di essere posseduto, sodomizzato per il piacere di un padrone al quale obbedire perché in fondo in fondo godevo anche io a fare la troia, godevo veramente.
    
    Non so dopo quanto tempo, Franco decise che voleva venire. Sfilò il cazzo dal culo ed io provai una strana sensazione di fresco, di sollievo, subito interrotta da una strattonata ai capelli. Mi tirò già dal letto e mi fece sbattere per terra, in ginocchio, mi feci anche male. Ma non ebbi il tempo di lamentarmi che mi trovai il suo cazzo davanti. Franco si sfilò il preservativo e disse: “Le brave troie finiscono sempre di bocca le loro marchette.”
    
    E così feci, lavorando di lingua e labbra per brevissimo tempo: dopo pochissimo Franco sfilò il cazzo dalla bocca e si cominciò a segare tenendomi la testa con l’altra mano.
    
    Mi vennero in mente tutti i finali dei film porno davanti ai quali mi masturbo di solito ed imitai quelle troiette aprendo la bocca e tirando fuori la lingua al massimo. Franco mi sborrò in faccia e sulla lingua, poi me lo passò di nuovo in bocca. Il suo sperma aveva un sapore salato e dolce allo stesso tempo, fastidioso in gola, ma non mi ritrassi, gli diedi una lunga leccata e succhiata.
    
    Franco se lo fece succhiare ancora un po’, poi mi venne dietro ed aprì il moschettone liberandomi le mani.
    
    “Quelle appoggiale sul ...
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