1. Diario di un marchettaro


    Data: 12/08/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Gay / Bisex Autore: andy74, Fonte: RaccontiMilu

    Conobbi Franco in chat con il nickname “pago pompinaro”, io ero appena entrato in un periodo strano della mia vita in cui avevo voglie porcelle di continuo e quel nickname mi attirò come un dolcetto al cioccolato attirerebbe un bambino goloso.
    
    Mi consideravo “etero” allora, anche se qualche pompino avevo cominciato a farlo, giusto un paio sempre con incontri fatti online: incontri tranquilli, in entrambi i casi ci si era messi sul divano a guardare un porno e io avevo provato l’inebriante emozione di succhiare ispirandomi alle movenze delle troie che vedevo sul video in quel momento. Insomma, avevo appena scoperto che mi piaceva il cazzo. Avevo 27 anni.
    
    Ma torniamo a Franco. Ci mettemmo a chattare e lui mi propose di andare nel suo ufficio a fargli un pompino; cercava un marchettaro giovane, gli piacevano i marchettari perché gli piaceva mettersi in ruolo dominante.
    
    “Quanto chiedi?” Fece lui.
    
    “Per un pompino 20′.”
    
    “Troppi, per 20 voglio anche il culo.”
    
    Non risposi per quasi un minuto. Poi improvvisamente qualcosa in me scattò. Scrissi: “Ok, per 20 faccio bocca e culo.”
    
    Mentre andavo all’appuntamento ero eccitato e preoccupato. Avevo provato a farmi qualche ditalino, ma non l’avevo mai preso veramente in culo. Eppure, eppure… non facevo che ripensare al porno che stavo guardando mentre ero in chat con “pago pompinaro” in cui due splendide biondine giocavano con vibratori nel culo, sollazzandoselo a vicenda con dildi di tante forme e colori. Lo so che ...
    ... farà male, pensavo, ma dicono tutti che poi si gode. E volevo imparare a godere, anche col culo.
    
    Arrivato all’appuntamento incontrai l’uomo che in chat si faceva chiamare “pago pompino”: sulla sessantina, basso, magro e atletico, capelli grigi rasati corti, due occhi neri uno sguardo furbino. Si presentò come Franco. “Piacere, Andy” risposi.
    
    Non parlammo molto, non si parla mai molto in questo genere di incontri, io gli piacevo e lui mi interessava, anzi, siccome era una marchetta lui non doveva necessariamente piacermi, pensai. Accettai di andare nel suo ufficio per la “prestazione”.
    
    Arrivammo ad una vetrina sulla strada, senza insegna ne nome sul campanello, oscurata completamente da una veneziana. Franco aprì la porta: l’ufficio era una stanza non tanto grande con due scrivanie e tantissimi DVD alle pareti (un’antichità, pensai), sul fondo una porta.
    
    “Cosa fate qui?”
    
    Franco sorrise chiudendo la porta ed accendendo la luce. “Fino a qualche anno fa producevo video porno, ora gestisco siti porno.”
    
    Mi avvicinai ad una libreria piena di DVD, erano tutti porno con titoli palesemente gay.
    
    “Vieni adesso.” Mi disse aprendo la porta sul retro.
    
    C’era un piccolo corridoio con una porta a sinistra “qua c’&egrave il bagno se ti serve” ed una sul fondo che Franco aprì. Entrammo in una seconda stanza con una scrivania ed un divano ed un’altra porta, era chiaramente il suo ufficio.
    
    “Lo facciamo qui?” Dissi indicando il divano.
    
    “No.” Disse lui. “Ma spogliati e ...
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