1. Il sorriso di mia moglie - pt.2


    Data: 25/11/2017, Categorie: Tradimenti Autore: cutyourhair, Fonte: EroticiRacconti

    ... Barbara cominciò a mugolare ed ansimare, evidentemente non era indifferente alla mia lingua che la stava penetrando. Bendato come ero e con i banditi che da un pò non dicevano più niente, ero riuscito ad isolarmi dal mondo circostante, concentrandomi solo sul corpo di quella favolosa ragazza. Sentivo il cazzo rizzarsi e mi portai avanti con il corpo, tenendole divaricate le cosce per favorire la penetrazione ormai imminente.
    
    "Hai visto capo che non gli piacciono solo le ragazzine? Gli vanno bene anche quelle con qualche anno in più!"
    
    Quelle parole, dette da uno dei banditi, mi riportarono alla sensazione di vergogna che avevo provato poco prima nella sala. Cercai di non pensarci, ripresi a succhiare i capezzoli di Barbara e con la mano destra puntai il mio cazzo all'apertura della sua figa. Ma quel senso di vergogna non riuscivo a scacciarlo. Cominciai a tremare e sentii il mio cazzo afflosciarsi. Fui preso dal panico. Adesso Barbara non era più una bellissima ragazza che volevo scopare, ma bensì l'unica via che avevo per non farmi uccidere dai banditi. Mi tirai allora su con il corpo verso Barbara e provai a infilare il mio cazzo ormai moscio nella sua figa. Ero entrato solo con la punta, quando cominciai a sborrare. Fu orribile. Mi accasciai sul corpo della ragazza pieno di vergogna e di paura. Aspettavo con terrore la reazione dei banditi e temevo che potessero colpirmi da un momento all'altro.
    
    Invece quello che sentii fu una sonora risata da parte di tutti ...
    ... quei delinquenti. Prima che i banditi mi dicessero di rialzarmi, era stata Barbara ad allontanarmi con un braccio dal suo corpo, quasi in segno di disprezzo.
    
    Fummo ricondotti al nostro posto nella sala. Ero pieno di vergogna, ma anche contento di essere ancora vivo.
    
    Mi ero appena rimesso a sedere, quando sentii il rumore di un clacson e poi la porta di entrata aprirsi.
    
    Capii che erano rientrati i banditi che erano andati a prelevare i nostri soldi ai bancomat.
    
    "Andiamo via, capo?"
    
    A quelle parole, pensai con sollievo che l'incubo stesse per finire, ma le parole del capo mi fecero perdere questa illusione.
    
    "Cominciate intanto a caricare la roba in auto. Andremo via tra poco, c'è tempo ancora per un altro spettacolo"
    
    Io ripresi a tremare, pensando che potesse succedere qualcosa a mia moglie, che ancora non era stata coinvolta.
    
    "Restano quattro di voi che ancora non hanno giocato. Vuol dire che siccome abbiamo poco tempo, sarete condotti tutti e quattro in camera per fare un gioco di gruppo".
    
    Mentre sentivo il rumore della sedia accanto a me che si muoveva, cominciò a girarmi la testa. Poi ci fu un tonfo, qualcosa o qualcuno era caduto in terra.
    
    "La donna è svenuta, capo. Magari fa solo finta, le dò qualche schiaffo?"
    
    "Lascia stare, è la padrona di casa e la serata è stata faticosa per lei. Mettetela distesa sul pavimento e guidate gli altri tre in camera."
    
    Prima di sentire queste parole, ero arrivato a sperare che la donna svenuta fosse Paola, ...
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