1. Un filoncino, per piacere


    Data: 02/08/2019, Categorie: Etero Autore: BlackCat, Fonte: RaccontiMilu

    Sono proprio di cattivo umore stamattina. Mi ci vorrebbe un qualcosa per tirarmi su… Un dolcetto, un pasticcino, della cioccolata…
    
    Col solito passo spedito e disattento entro come una folata di vento in panificio, come tutte le mattine.
    
    “Un filoncino, per piacere” dico senza nemmeno guardare chi c’è dietro al banco, ho solo visto che non c’erano corpi prima di me, quindi è il mio turno, “e ancheeeee…… un krapfen alla cioccolata!” aggiungo con gli occhi fissi sulla vetrina dei dolciumi. Che poi dico sempre che questo sarà l’ultimo krapfen alla cioccolata, ma quando sono di quest’umore è l’unica cosa che mi tira su.
    
    “Abitudine o necessità impellente?” la voce non è quella della solita commessa: è una voce maschile, calda e sonora. Tiro su lo sguardo e incontro due occhi marroni profondi e intensi con ciglia lunghe e nere, che mi fissano. In una frazione di secondo mi dimentico completamente del mondo attorno e anche del cattivo umore. Mi perdo in questi occhi sorridenti che si sono incollati ai miei. Sento un brivido.
    
    “Hai conosciuto Luca. E’ il nuovo commesso, sostituisce Marta che è andata in maternità.” Dice Claudia, la titolare del panificio. Ho un sospetto… Gli appoggia una mano sulla spalla e strizzandogli l’occhio mi dice “Sai, l’ho preso per incrementare le vendite della pasticceria, le donne non sanno resistere a uno sguardo come il suo… avrò il panificio pieno!”
    
    Luca allarga un sorriso smagliante seppur imperfetto. Il viso non è giovane, è segnato, ...
    ... anche se non si capisce se dall’età o dalla vita. Ma ha un certo non so che… difficile da interpretare, un fascino, qualcosa… unico nella sua imperfezione, ma perfetto così com’è.
    
    “Trattamela bene la Carla, Luca, che lei oltre a essere una buona cliente è anche una mia amica!” si raccomanda Claudia. Luca, se può, allarga ancora di più il suo sorriso e mi allunga i pacchettini col pane e il krapfen.
    
    Vado alla cassa, pago e esco voltandomi a guardare verso il banco. Luca sta servendo un’altra cliente, ma alza lo sguardo e mi fa l’occhiolino. Di rimando alzo le sopracciglia ed esco. Beh, forse la giornata è un po’ migliorata…
    
    Arrivata in ufficio i doveri della giornata mi assalgono e appena verso metà mattina ho il tempo di respirare e godermi il mio krapfen. Il pensiero torna a quei profondi occhi marroni. Che tipo strano Luca… è evidente che non è un ragazzino, non è il tipico commesso che ti aspetteresti di trovare in un panificio. Devo informarmi, scoprire qual è la sua storia sono troppo curiosa.
    
    La giornata scorre come al solito carica di cose da fare, frenetica fino al momento di uscire. Ed è sempre troppo tardi. Arrivo a casa stufa del mondo, con lo stesso umore di quando ero uscita stamattina. Peccato che l’effetto krapfen-Luca non sia durato… Come da cliché proseguo con la noiosa vita di una single in carriera: a casa mi aspettano solo il gatto e la cena da scaldare. Quindi mi accoccolo sul divano e aspetto di essere sfinita abbastanza da accasciarmi sul letto ...
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