1. Una foto sbagliata cap. 2


    Data: 31/07/2019, Categorie: Scambio di Coppia Autore: Jarko, Fonte: Annunci69

    ... quelle occasioni, Giò, si sbottonava la camicia, lanciava via scarpe e calzoni e si divertiva ad attirare Velia verso la camera da letto e lei lo seguiva in ginocchio, come appesa all'amo della lenza di un pescatore, infine il gioco continuava sul lettone della camera.
    
    Questa volta no, - ma una piccola indisposizione è normale -, pensava Giò.
    
    La serata si svolse in maniera anonima, chiaccherarono a cena sul lavoro, sul caldo, sulle ferie ma Velia non era tanto di compagnia e Giò, convinto del suo malessere, la lasciò andare in camera e si mise a guardare la tv. Velia aveva l'inferno dentro, entrò in bagno, si tolse l'accappatoio e prese la crema doposole per farsi due coccole, sperava di sentire ancora il suo corpo reagire sotto le sue mani. Doveva sentirlo per essere sicura che nulla era cambiato, che sarebbe stata una parentesi e che, nonostante tutto, sarebbe ritornata la Velia di prima, quella che decideva con chi andare a letto, quella che si eccitava solo con uno sguardo di un uomo quando percepiva il suo desiderio, quella che te la faceva penare fino a quando non era lei a decidere se potevi entrare nel suo scrigno o rimanere lì, davanti alle sue labbra dischiuse a bussare a colpi di lingua e sperare in un suo segnale.
    
    Si stese sul letto completamente nuda, mise la crema sul palmo della mano e cominciò con movimenti circolari, sotto il collo, le spalle e giù, sul seno. Cercava i suoi capezzoli, indugiava con le dita per farli indurire, li pizzicava, li ...
    ... stuzzicava poi tornava, docile a passare con il palmo della mano, carezze mirate che avrebbero dovuto accendere la fantasia di Velia ma che questa volta le riproponevano solo il brutto faccione di Giulio che le sbavava difronte con il sorriso beffardo di chi ha il coltello dalla parte del manico. La mano continuava, si spostò sul petto, sotto al seno, movimenti lenti, leggeri, esploravano il ventre di Velia, dallo sterno fino al pube, piano ad accarezzare quella striscia di pelo scuro che tanto le piaceva, le dita continuarono oltre il boschetto curato e si trovarono a giocare con quel cicciolo di carne, artefice del suo piacere. Ci girava attorno, lo voleva sentire rispondere alle sue sollecitazioni, lo stringeva tra le dita, lo confortava voleva sentire quelle scariche di adrenalina che la mandavano in estasi, avrebbe voluto leccarsela da sola ma nulla, non sentiva nulla, anche la sua figa la stava abbandonando, Velia pianse.
    
    La notte passò, lo stato d'animo di Velia non le permise di fare un bel sonno ristoratore, nella sua testa si accavallavano mille pensieri e a nessuno riusciva a dare una soluzione. Al mattino si trovò a fare colazione con Giò, non disse nulla, gli diede un bacio quando uscì per il lavoro e si ritrovò sola con il suo fardello che le pesava come una palla di piombo appesa al collo. Sarebbe andata a quel maledetto appuntamento da Giulio, una sveltina e la storia si sarebbe chiusa lì, con la voglia di figa che aveva, sarebbe venuto in cinque minuti, anzi, ...
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