1. Senza parole


    Data: 22/07/2019, Categorie: Etero Autore: Carbolatente, Fonte: EroticiRacconti

    ... era prima era bello… e boh ho voluto provare... tanto cos’avevo da perdere?”.
    
    Basta non ci vedo più dalla rabbia.
    
    Mollo il bagaglio a meno e in attimo sono davanti a lei. Mal che vada si incazza, ma è stata lei a iniziare.
    
    “Se proprio vuoi provocare, devi farlo come si deve”.
    
    Mi piazzo a 5 centimetri dal suo viso e la guardo in maniera seria e diretta negli occhi. E’ più bassa di me e in questo momento non ho problemi a sostenere lo sguardo.
    
    Sorprendendomi, pure lei non distoglie lo sguardo. È intimorita lo percepisco, ma non si è lasciata sorprendere. 100 punti per la Grifona rossa.
    
    “Se vuoi provocare, devi farlo con stile, con gradualità e con un desiderio che sia vero. Se io non sono un uomo qualunque, nemmeno te mi sembri una qualunque. Quindi non cercare di passare per quella che non sei”.
    
    Mi avvicino con le labbra alle sue e lei completa lo spazio che manca.
    
    È un bacio bello serio quello che ci scambiamo. Per la foga sembriamo due 15enni.
    
    Ma altri 15anni di vita hanno saputo aggiungere molto di più e in breve ci ritroviamo a corto di fiato per tutto ciò che questo bacio ha scatenato. Lingue che sanno cosa devono fare, labbra che non lasciano nulla al caso. E mani che nel ...
    ... frattempo ci hanno stretti uno all’altra.
    
    Il treno sta rallentando, tra poco scenderemo.
    
    Ci stacchiamo giusto un attimo prima che la porta alle nostre spalle si apra per fare spazio ad altri passeggeri che devono scendere. Ma prima di staccarci del tutto appoggio un ultimo bacio su quel piercing che da prima ha attratto la mia attenzione.
    
    Ci ricomponiamo, io abbasso la maglietta per coprire gli effetti del bacio e lei si sistema quei boccoli rossi che si sono scomposti.
    
    Il treno si ferma e scendiamo.
    
    Un attimo di indecisione ed è giunto il momento dei saluti perché lei deve uscire e io devo prendere una coincidenza. E decido di sfoggiare alcune delle parole piemontesi che adoro di più.
    
    “Com’è? Tutto bene?”. Le chiedo.
    
    “Si si tutto bene”. E un sorriso tipico da commiato da parte sua. E anche un pizzico di imbarazzo che sta smaltendo velocemente.
    
    “E allora vai, buon ultimo esame studentessa”
    
    “Buon colloquio a te, ingegnere”.
    
    “Va bin, Cerea ragassuola, fa la brava e sii sempre te stessa, non forzare la mano”.
    
    Una stretta di mano, un po’ strana ma spontanea, un suo cenno di assenso e saluto e poi ognuno per la sua strada.
    
    È proprio vero. Torino sei la mia città dagli incontri particolari. 
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