Emmaus50 – FOLLIE DI UNA NOTTE
Data: 21/07/2019,
Categorie:
Cuckold
Etero
Autore: Emmaus50, Fonte: RaccontiMilu
... indifesa.
Cristo, hai visto che ha finito per innervosire anche me?
Quando Carlo arriva all’albergo è allegro, spensierato, vulcanico e travolgente, come il suo solito. Mi strin’ge la mano con il suo cordiale ed accattivante sorriso, poi si dirige verso Emma, ammirando le sue cosce snelle, levigate, abbronzate, che sporgono dal bordo della corta gonnellina azzurra. Si china a baciarla sulle guance e siede sul bracciolo del divanetto, accanto a lei.
– E’ presto, ancora. – dice con voce calda e melodiosa – Beviamo qualcosa? –
Parliamo del più e del meno, mentre ci servono alcuni drinks; poi Carlo, usando un tono sfottente, dice allegramente:
– Allora, colombini, siete pronti per questa serata eccezionale ed indimenticabile? –
– E non lo vedi? – rispondo io.
– Senti Carlo… – chiede Emma, nel cui tono sento vibrare una nota di esitazione – ma di che si tratta? –
– Non lo si può spiegare facilmente, ve l’ho detto. Ma vi giuro che è un’esperienza davvero incredibile, fin’ché non la si è vissuta. –
– Ma che tipo di posto è quello dove ci porti? –
– Non è certo un posto che solitamente visitano i turisti. è un locale per la gente di qui. Folklore locale, capite? –
Carlo cerca di spostare l’attenzione su altri argomenti banali, chiacchierando allegramente con Emma per un po’. Ma lei, ben presto, torna sull’argomento che più le interessa.
– Carlo, ma tu hai detto che in questo locale succedono delle cose… strane. ...
... Non potresti essere più preciso, perché… –
– Perché? Hai forse paura? –
– Paura? No, è che… non so come dire… mi secca andare alla cieca. –
– Ma ve l’ho detto, ‘las sambéiras’ sono locali dove si esibiscono cantanti e soprattutto ballerini di samba. Ma non è la samba, anzi “il samba”!… che si vede in tivvù; qui la intendono come qualcosa di interiore… co’me ti posso dire? E’ proprio una filosofia o forse ancor meglio: una magia! Poi, come vi ho spiegato, que’sta sera c’è una specie di cerimonia; ha un nome particolare che, tradotto, potrebbe significare: il salto dell’anima. E, credetemi, è una cerimonia che ti prende e ti coinvolge talmente, che quando ci sei in mez’zo, ti lasci andare completamente… –
– D’accordo, ma… –
– Ehi, ehi! – intervengo io, rendendomi conto del crescente disagio di Emma. E siccome ho dovuto già su’dare le proverbiali sette camice per convincerla, non vorrei che adesso si mettesse a ripensarci – Lascia’mo la sorpresa, va bene? Abbiamo deciso di andare, no? Allora godiamoci la novità. –
Emma mi osserva cupamente; non sembra convinta di tutto questo!
Quando ci avviamo verso l’auto, sono davvero incazzata; incazzata con me stessa soprattutto, poiché ancora una volta sto facendo una cosa che non mi va di fare… o forse soltanto mi spaventa, perché in realtà non è che non mi vada: sono anch’io incuriosita, almeno stando a come Carlo descrive questo locale dove vuol portarci, circondandolo di affascinante ...