1. Con me.


    Data: 04/07/2019, Categorie: Cuckold Etero Autore: wutternach, Fonte: RaccontiMilu

    ... di nuovo in bagno, lui starà pagando. Gli ho detto che lo raggiungo alla macchina. Non so che faremo”. Eccola. Perfetto, mi dice tutto. Vado avanti, come ne ho voglia. “ti vorrà scopare, non credi?”. Risponde subito. “Sì. Me lo ha anche detto, ma non ce n’era bisogno”. Mi eccita leggerlo da lei. Molto. “Tu lo vuoi?”. “Sì, lo voglio”. Cazzo, una stretta allo stomaco, una stretta nelle viscere, un’eccitazione invadente, totale. “Fallo, fai quello che hai voglia di fare. Scrivimi appena puoi”. “Lo farò”.
    
    Vorrei masturbarmi. Ora, subito. Ne sento l’esigenza fisica. Ma non voglio che scenda la sensazione che ho in corpo, non voglio che cambi questo desiderio perverso che mi avvolge il corpo e la mente. Aspetto. Eccitato. Maledettamente eccitato.
    
    Quasi due ore dopo mi scrive. “Sono alla mia macchina, vengo a casa. Sei sveglio?”.
    
    “Sì. Sono qui. Ti aspetto. Dimmi soltanto: come è stato?”
    
    “Eccitante come mai prima”.
    
    Non voglio aspettare, o forse sono ancora un po’ preoccupato del momento in cui ci vedremo. “Aspetta ancora un momento, raccontami qualcosa adesso, sei parcheggiata?”.
    
    “Sì, lui è andato via, io ho fermato la macchina per scriverti subito. Cosa vuoi che ti racconti?”.
    
    “Tutto”
    
    “Tutto?”
    
    “Sì, nei dettagli”
    
    “Va bene. A cena mi guardava come ha fatto sempre in questo periodo. Ci vediamo da tre settimane, forse sai anche questo. Mi guardava con desiderio. Gli smuovo qualcosa, mi ha detto. Lui fa lo stesso con me.”
    
    “No, non sapevo da quanto tempo ...
    ... ma vai avanti, se ti va, se ti piace”.
    
    “Mi piace. Voglio continuare a raccontarti tutto a casa, però. Continuo il tempo di una sigaretta da qui, poi accendo e vengo da te. E continuo, con un bicchiere di vino e te.”
    
    “Così, sì.”
    
    “Non avevamo un posto dove andare, lui è sposato. Dopo averti scritto sono uscita dal ristorante, lui era poggiato alla macchina, mi ha stretta e baciata. Era molto eccitato, mi parlava all’orecchio. Mi diceva che aveva voglia di me. E mi metteva la mano sul collo. Sai quanto mi piace sentire la mano sul collo?”
    
    “lo so, vai avanti”
    
    “Mi stringeva, mi spingeva a sé. Lo sentivo. Avevo voglia di lui, di sentire quanto fosse eccitato, quanto fosse attratto da me. Mi faceva sentire desiderata. Mi ha chiesto quanto potevo rimanere ancora, ho detto che avrei avuto poco tempo, ma abbastanza”
    
    “Abbastanza per cosa?”
    
    “Non lo sapevo, ho detto solo abbastanza. Ha detto saliamo in macchina, andiamo da una parte. Sono salita, ha percorso una strada e si è fermato in un parcheggio isolato. Ora però vengo a casa, ti racconto il resto da lì”
    
    “Ti aspetto. Vieni da me”
    
    Sento aprire la porta, mi avvicino. Accende la luce. Le chiedo di spegnerla, la prendo, la abbraccio, la stringo, la bacio. Forte. Sa di un altro. Mi bacia, mi stringe, forte. Mi ama. Me lo dice, la sento. Lo sento. La voglio. Le dico di venire fuori, di sedersi sulla sedia reclinabile. Io accanto. Le porgo il vino. Dice di averne già bevuto troppo ma lo prende lo stesso. Accende ...