1. memorie di un single; la tardona


    Data: 21/06/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: demaranto, Fonte: RaccontiMilu

    ... neanche perché sto qui, ma le tue parole mi hanno colpita e ho deciso di accettare quest’incontro.
    
    Durante questo scambio di parole le giravo intorno, osservavo i suoi abiti e mi soffermai più di una volta sul suo culo e sulle sue tette, non lo nascosi, anzi feci in modo che lei se ne accorgesse. E lei se ne accorse ma, ogni volta che incrociavamo gli occhi, lei abbassava lo sguardo a terra.
    
    – Andiamo a prendere un caffè……
    
    – Non posso……. Mia mamma mi aspetta…..
    
    – Non mi interessa……. Ho detto andiamo……..
    
    – Ti prego veramente non posso…….
    
    – Allora ci salutiamo qui……. Ciao
    
    Mi girai e feci due passi, lei dietro di me mormorò :
    
    – Aspetta ……. Non te ne andare…..
    
    – Allora andiamo …….. ma non te lo dirò più ……
    
    – Veramente non posso tardare…… credimi …… però possiamo fare una cosa……
    
    – Cosa vuoi fare ?
    
    – Vieni a casa mia per il caffè ……. Siamo solo io e mia madre, la quale quando è in casa sta sempre a letto, per questo devo ritornare presto, anche se c’è lei la casa è grande e possiamo stare tranquilli.
    
    Queste ultime parole le aveva dette tutte d’un fiato, con un tono quasi supplichevole e tenendo sempre la testa bassa.
    
    – Va bene andiamo …….. dove abiti ?
    
    – Appena girato l’angolo
    
    – Vai avanti tu …….
    
    Infatti appena girato l’angolo, lei aprì un portone e entrammo nel palazzo, andò verso l’ascensore e salimmo al quarto piano. Entrammo in casa e subito una voce la chiamò, era la mamma, la voce veniva dal fondo di un corridoio in cui ...
    ... c’erano diverse stanze, alcune aperte altre chiuse, lei rispose alla mamma e mi fece accomodare nella prima stanza sulla sinistra dove c’era un salone.
    
    – Vengo subito…..
    
    – Ok sto qui
    
    Entrai nel salone, sentivo da lontano le loro voci, si sentiva chiaramente la madre che la rimproverava e lei che si scusava. Dopo un po’ venne da me.
    
    Si scusò per la madre, mi spiegò che era anziana, trascorreva la maggior parte del tempo a letto, raramente usciva da casa, ma solo se era bel tempo e per non più di venti minuti, aveva paura di stare da sola, ma che non dava molte preoccupazioni tranne per, come già detto prima, che non voleva stare da sola in casa, per l’appuntamento si era inventata la scusa di comprare il latte al supermercato, solo così la mamma si era convinta e non aveva fatto storie. Si tranquillizzava solo se lei stava in casa, e bastava che ogni tanto si faceva vedere da lei. Mi disse tutto questo velocemente, come per togliersi un peso e, quando incrociammo gli occhi vidi che una lacrima le scendeva sulla guancia.
    
    – Fammi un caffè
    
    Le mie parole ebbero un effetto strano su di lei, si fermò, mi guardò per un istante e:
    
    – Subito……. O vuoi un tè con biscotti ?
    
    – No ho detto un caffè…..
    
    – Va bene.
    
    Appena uscita mi misi a girare per il salotto, il mobilio era vecchio ma in buone condizioni e, penso che c’era anche qualche buon pezzo di antiquariato, una libreria con libri giuridici e libri vari da classici a moderni, in un angolo un tavolino con due ...
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