1. Maria, una calda monellina


    Data: 12/06/2019, Categorie: Etero Autore: cd1948, Fonte: RaccontiMilu

    Maria, una calda monellina
    
    Ero fermo in un posteggio, aspettando che si liberasse un posto dove infilare la mia monovolume quando, ad una cinquantina di metri da me, vidi un paio di ragazzi, lui un tipo abbastanza atletico e lei, una splendida moretta che richiamò subito la mia attenzione. Lei, un bel visino, corti capelli neri, indossava un top bianco che modellava la sua seconda di seno ed una minigonna di jeans non troppo corta che faceva vedere delle splendide gambe e con ai piedi un paio di sandaletti con un piccolo tacco.
    
    La faccenda fra i due sembrava alquanto animata, il suono delle loro voci arrivava fino a me. Ad un certo punto lei gli mollò un ceffone e si voltò per andarsene, venendo nella mia direzione.
    
    -‘Basta, ho le palle piene delle tue scuse, me ne vado a casa in autobus e tu vai per i fatti tuoi’ urlò lei nei suoi confronti.
    
    Lui prese, la faccia da incazzato nero, si voltò e si diresse verso un’utilitaria, ignorandola. Lei, poco prima di arrivare alla mia altezza, si fermò, aprì la borsetta, estrasse un fazzolettino e si asciugò alcune lacrime.
    
    A quel punto, non potei esimermi di scendere dalla macchina ed avvicinarmi a lei.
    
    -‘Tutto bene ?’ le chiesi con la voce più dolce possibile, ‘ti posso aiutare ?’
    
    -‘Quello stronzo !! sbottò lei, ‘dovevamo passare il pomeriggio assieme, fare un po’ di shopping assieme, ed ora viene fuori che aveva non più di mezz’ora perché deve andare all’allenamento di calcetto’.
    
    -‘Ti posso accompagnare io, se ...
    ... vuoi, per non sentirti sola’ dissi.
    
    -‘Ma sì, meglio un vecchio ma gentile che uno giovane e bello ma stronzo’ rispose, così, di getto con un mezzo sorriso fra le lacrime.
    
    -‘Allora vieni, dai, monta in macchina che nel frattempo cerchiamo posteggio’ le dissi, aprendole la porta e facendole segno di montare sulla mia macchina.
    
    -‘Wow, che figa, interni in pelle’ esclamò come prima cosa, salendo. Io chiusi la portiera e poi salii al posto guida.
    
    Dopo un paio di giri, infine, trovai un posto e parcheggiai. Prima che lei scendesse, corsi dall’altra parte e le aprii la portiera.
    
    -‘Che cavaliere, grazie ‘ disse, ‘non mi era mai capitato un ragazzo che mi trattasse così”.
    
    -‘Oggi purtroppo non usa più essere gentili con le ragazza’ risposi, offrendole il mio braccio, con un sorriso.
    
    Ci avviammo così, a braccetto, conversando. Mi feci raccontare qualcosa da lei, le raccontai di me, della mia vita passata, e così via, fino a che riuscii a farla sorridere ed a farle dimenticare le sue recenti disavventure. Nel frattempo, avevamo raggiunto la zona dei negozi e lei iniziò a guardare le vetrine. Iniziammo a parlare dei vestitini esposti, degli accessori. Le dissi quello che a mio parere le stava bene e quello che no.
    
    Alla fine, lei decise di entrare in un negozio di abbigliamento che esponeva alcune cose carine. Iniziò a rovistare poi, avendo trovato alcuni capi che decidemmo le potessero star bene, andò ai camerini. Io, ovviamente la seguii. Lei s’infilò in uno dei ...
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