1. Arrestata


    Data: 11/06/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Evoman, Fonte: EroticiRacconti

    ... ad osservarlo. Era di statura alta, inguainata da un'impeccabile divisa nera, stivali neri alti fin oltre il polpaccio, cinturone alla cinta con la fondina della pistola spostata in maniera anomala sul suo sesso. Aveva capelli biondi e una carnagione perfettamente chiara; gli occhi erano di uno splendido azzurro molto acceso, quasi di ghiaccio. Tutto in lui esprimeva un carattere estremamente intransigente e autoritario.
    
    I lineamenti duri del suo profilo erano quelli di un uomo maturo, anche se non doveva avere più di ventisette, ventotto anni. Dal fondo della stanza, quasi a comparire dal buio, un'altra poliziotta si fa avanti, con una divisa simile alla sua, ma che dall'aspetto deve essere appena maggiorenne; sembrava una bambina. La guardai. Era di altezza media, e i lunghi capelli di un castano chiaro, mossi, le scendevano dietro le spalle. Anche la sua carnagione era chiara, il viso allungato, il naso all'insù, le sottili labbra rosee, aveva un non so che di aristocratico. La guardavo mentre cercava di mantenere un atteggiamento distaccato, ma si intuiva dai suoi occhi che si stava compiacendo della scena, quasi eccitando. Sembra una ragazzina viziata, messa lì in quella veste solo per accontentarne i capricci.
    
    "Spogliati!".
    
    Un fulmine mi trapassa la mente.. come spogliati? Per quale motivo?
    
    Il tono austero e perentorio non lascia alito a dubbi. Lo guardai sbigottita. Quella mattina, non avrei dovuto svegliarmi... cosa stava capitando? Stavo ancora dormendo ...
    ... e quello era un incubo? Vedendo la mia esitazione il biondo cominciava a sfilarsi dalla cintura il manganello, e a quel punto io decisi, che almeno per il momento, conveniva obbedire. Gli lanciai un'occhiata quasi di supplica, per fargli capire che la presenza della ragazzina mi metteva a disagio. Lui non accennò a nulla, rimase immobile fissandomi con fermezza.
    
    Cominciai a sbottonarmi la camicetta, lentamente, bottone con bottone... quasi sperando di sentire un fermati, sperando che si rendessero conto che stavano commettendo un errore. Invece da loro non viene nessun alito, nessuna parola. Rimangono in silenzio, a scrutarmi con i loro occhi fissi su di me. Quasi a soppesare ogni mio movimento, ogni mia emozione. Mi sfilai la camicetta, e il poliziotto mi fece cenno di lasciarla cadere per terra. Cominciai a sbottonarmi la gonna, la lasciai cadere per terra e feci un passo avanti per sfilarla completamente. Infine mi polsi le scarpe. A quel punto ero coperta dal solo reggiseno, perizoma e autoreggenti. Che freddo mi passava nella mente, cercavo di socchiudere gli occhi, di estraniarmi dalla realtà che stavo vivendo. Sentivo il caldo dei loro occhi fissarmi, scivolarmi addosso. Mi concessi un attimo di pausa; pensai che così potesse bastare, e rimasi in attesa di nuovi ordini.
    
    Il poliziotto mi prese dall'angolo dove ero e mi mise quasi al centro della stanza. Mi sentivo osservata in maniera oscena. Lui mi girava attorno facendo scivolare fra le mani il suo manganello ...
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