1. La trepidazione, l’attesa e l’avventura


    Data: 05/05/2019, Categorie: Trans Autore: amoreandrogino, Fonte: Annunci69

    Da tempo sentivo l’esigenza di un’avventura diversa rispetto alla normale vita che facevo all’Aquila, sebbene quella vita fosse abbastanza gratificante e, rispetto ad altre piccole città, era piena di occasioni che riuscivo quasi sempre a cogliere con soddisfazione. Anche dopo il terremoto del 2009. Certo, non tutto era positivo, soprattutto se penso ai miei compagni di scuola che mi facevano scherzi pesanti o alla gente che mi dava del frocio per strada. Che brutto epiteto, “frocio”, quando lo dicono con disprezzo, come un’ingiuria, quasi che tu valga meno di loro, umanamente e moralmente, e questo solo perché, invece di andare con le donne ti piacciono i ragazzi e, soprattutto, ti attirano gli uomini di una certa età in giacca e cravatta che sanno anche parlare, conversare, capire.
    
    Ma all’Aquila, per fortuna, non ci sono solo gli aquilani ma anche l’Università, e ci sono tanti studenti universitari e professori che vengono da fuori e arricchiscono culturalmente il suo tessuto urbano. Il sabato sera, poi, c’è una famosa discoteca che attira molti teen-ager dalla provincia, prevalentemente maschietti carini che vengono per rimorchiare le studentesse fuori sede e a fine serata, quando verso le due di notte non hanno concluso nulla, si accorgono di me che ho ballato da sola per tutta la sera; quasi sempre succede che qualche bel maschietto mi regala quello che avrebbe voluto dare a una ragazza, costatando poi che io sono molto più femmina di quelle sgallettate che se la ...
    ... tirano tanto solo perché hanno le tette. Ragazze che non sanno nemmeno fare i bocchini con l’ingoio!
    
    Non mi manca niente, quindi, per sentirmi realizzata, a parte il fatto di dover nascondere la mia vera natura in famiglia, soprattutto perché i miei genitori sono molto anziani e non potrebbero capire le mie scelte di vita: devo tenere i trucchi e le altre mie cose da femmina in tre scatoli di scarpe che nascondo sopra un armadio, in modo da poterli prendere salendo su una sedia e quando vado in discoteca non posso uscire di casa già vestita e truccata, come vorrei, da mignotta!
    
    Oggi ho compiuto diciott’anni, sono maggiorenne!, ma ho capito che non è cambiato nulla: la libertà si conquista con l’autonomia e non con un semplice passaggio anagrafico. Roma! Potessi vivere a Roma e uscire di casa con la minigonna o i jeans a fior di culo per mettere in evidenza il mi mandolino accogliente, andando in giro con le labbra rosse che, senza parlare, dicono esplicitamente la gran voglia di succhiare il cazzo!
    
    Qualche giorno fa, mentre stavo alla stazione ad aspettare un mio zio che doveva arrivare col treno, ovviamente in ritardo, ho conosciuto un docente di sociologia che era venuto all’Università per una conferenza sulle relazioni urbane nelle aree sconvolte da un terremoto, e ora stava per ripartire per Roma. È stato un incontro casuale, non ricordo nemmeno se mi sono avvicinato io a lui che prendeva un caffè seduto o si era avvicinato lui a me, ma ricordo perfettamente che, ...
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