1. La mia Prima Volta da Maialina Ammaestrata


    Data: 14/11/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Lesbo Autore: AmelieBlackMambo, Fonte: RaccontiMilu

    ... una e quarto quando arrivai lì, e mi sedetti ad un tavolino non troppo lontano dall’ entrata, con un gran viavai di gente intorno.
    
    Aspettai per un’ ora e mezza, tanto che uno dei ragazzi ch serviva lì alla fine mi chiese persino se avevo bisogno di qualcosa, stavo lì seduta, tutta rigida, e non ordinavo nulla.
    
    Per fortuna in quel momento , la vidi: in piedi sulla porta si dirigeva sicura verso di me.
    
    Era valsa la pena aspettarla:
    
    Indossava ancora il tailleur grigio del lavoro, ma faceva molto caldo, e aveva la giacca in mano, e la camicetta celeste sbottonata, da cui il suo prorompente seno si affacciava spudorato. A spezzare la formalità del suo abito, un borsa colorata di Hermes e due eccentrici occhiali neri con la montatura rossa, dalle estremità allungate, dietro cui i suoi occhi di leonessa potevano guardare non visti.
    
    Si sedette con naturalezza al tavolo,accavallò le gambe, mi squadrò da sopra le lenti con una smorfia di sufficienza: ‘Ciao, è molto che aspetti? Mi sa che mi sono dimenticata di avvisarti che staccavo dall’ ufficio alle due e mezza, ma che importa? A parte prendere i cazzi di cui sarai ghiotta, non credo tu abbia molto di meglio da fare,no?’
    
    Annuì. Le era bastata una frase per distruggermi, per rendermi una piccola ameba senza personalità, una cagna pronta ad obbedire ad ogni suo desiderio e sopportare ogni sua umiliazione.
    
    ‘Allora, alzati e vammi a prendere un menu completo con l’ insalata, ho una fame! Per te prendi solo delle ...
    ... patatine grandi, e niente bibita, mi raccomando. Ricordati di sculettare mentre vai, voglio vedere quel culone da nera ondeggiare come quello di una vacca.’
    
    La sua volgarità, la tranquilla compostezza con cui diceva quelle frasi così piene di parolacce, mi mozzavano il fiato: col cuore in gola, mi alzai, e mi diressi al bancone, stando attenta a mettere sempre un piede di fronte all’ altro, in modo da far appropriatamente ondeggiare il mio sedere come richiesto. Comprai con i miei soldi ciò che aveva chiesto, e tornai reggendo il vassoio in mano, che appoggiai tra di noi.
    
    ‘Come cameriera non vali nulla, come ti permetti di guardare la Padrona mentre la servi?’
    
    ‘Mi scusi’Padrona”, riuscì a balbettare.
    
    ‘Per fortuna sei meglio come troia, avevi gli occhi di tutto il locale sul culo, te ne sei accorta?’
    
    ‘No, Padrona’, mentii cercando di superare l’ imbarazzo.
    
    ‘Che bugiarda questa troia!’, rise ‘Beh dovrai essere doppiamente punita’.
    
    Mentre lo diceva, rovesciò di fronte ai miei occhi le mie patatine sul vassoio.
    
    ‘Mangiale una ad una, non ti strafogare, maiala che non sei altro: prima di metterle in bocca però strofinatele sulla bocca, voglio vedere quelle labbrone da pompinara piene di sale, vedrai come sarà piacevole senza poter bere’
    
    Mi accingevo già ad iniziare, quando mi disse: ‘Ah-ah.. un secondo. Prima fai la brava, e appoggia le tue mutandine sul vassoio, su’sfilale da sotto la gonna, cagna’facciamo prendere un po’ d’aria a quelle fighetta!’
    
    Sapevo ...
«12...6789»