1. 14 – Business is business


    Data: 17/09/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sesso di Gruppo Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu

    ... quella specie di costume da bagno.
    
    Era un due pezzi di fatto di un materiale molto poco resistente, simile a quella biancheria che danno nei centri massaggi.
    
    Il professore prelevò i vestiti di Sara e li ripose in una busta di plastica.
    
    “Questi li metto di là – disse – Ora sdraiati sul letto, da brava”.
    
    Sara si coricò di schiena sul materasso; il professore si avvicinò a lei e, con movimenti esperti, le legò i polsi e le caviglie hai quattro angoli del letto.
    
    Estrasse quindi altri due pezzi di corda e li assicurò alle ginocchia della ragazza, legandoli in maniera tale che lei fosse obbligata a rimanere con le gambe divaricate.
    
    Si avvicinò quindi alla faccia di Sara e le bloccò la bocca con una pallina di plastica dura, assicurata alla testa mediante due strisce di cuoio che legò dietro alla nuca.
    
    Si alzò in piedi e la rimirò soddisfatto, quasi fosse un’opera d’arte.
    
    “Sei proprio una bella ragazza, Sara, mi sa che prima o poi ti scoperò anche io”.
    
    Come a suggello di quella affermazione, le tastò un seno.
    
    Si udì il suono del campanello.
    
    Il professore si girò su se stesso e andò ad aprire.
    
    Sara, dal luogo in cui si trovava, non poteva vedere chi fosse il nuovo venuto; sentiva solo un sommesso parlottio tra i due uomini.
    
    Le due voci confabularono per un paio di minuti, poi sentì la porta di ingresso aprirsi e chiudersi con un colpo secco.
    
    Il professore se ne era andato.
    
    Voltò la testa verso l’uscio. Chi sarebbe arrivato ora?
    
    Il ...
    ... professore aveva agito con giudizio, tenendo conto che lei non era una professionista del mestiere, oppure l’aveva lasciata inerme nelle mani di un essere lascivo e spregevole?
    
    Sentì il suono di scarpe di cuoio, poi un uomo varcò la soglia e la guardò sorridendo.
    
    Contrariamente a quanto aveva immaginato, il nuovo venuto non era uno sconosciuto.
    
    Era il padre della sua amica Camilla.
    
    “Ciao, Sara. Lascia che ti dica che è un vero piacere per me”, disse l’uomo entrando nella stanza.
    
    Sara non poteva rispondere la causa del bavaglio che le bloccava la mascella, ma non avrebbe comunque saputo cosa dire.
    
    Cosa ci faceva lì quell’uomo?
    
    Come era venuto in mente al professore di coinvolgere proprio lui, una persona che lei conosceva?
    
    L’uomo si sedette sul letto accanto a lei, accarezzandole il viso con una mano.
    
    “A volte la vita ha dei risvolti sorprendenti – disse sorridendo – Sai, io ti ho sempre trovata bella, fin dalla prima volta che ti ho vista. Non puoi immaginare come mi sono sentito quando il professore mi ha detto che poteva organizzare una cosa con te”.
    
    L’uomo passò una mano sulla pancia nuda della ragazza, provocandole un brivido.
    
    “Ricordo benissimo la prima volta che ti ho vista. Era stata quella volta che mia figlia ti aveva invitata con noi a passare un weekend al mare, ricordi?”.
    
    Sara annuì con la testa.
    
    Ricordava effettivamente quel weekend, era stata una delle prime volte che suo padre le aveva permesso di andare via da sola, seppur ...
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