1. 14 – Business is business


    Data: 17/09/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sesso di Gruppo Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu

    ... negare?
    
    Soprattutto nei confronti di Silvana, che, pur gentile e affabile, non aveva per nulla il profilo della mamma moralista e per bene?
    
    “Sì, è vero – ammise – ma non è una scelta di vita. E’ che ho bisogno urgente di soldi…”.
    
    Silvana la fermò con un gesto della mano.
    
    “Non c’è bisogno che ti giustifichi; volevo solo verificare questa notizia prima di farmi delle brutte figure con te. Adesso che sappiamo di cosa parliamo, possiamo spostare la conversazione su un altro piano”.
    
    “Cioè?”, domandò Sara.
    
    Silvana sembrò esitare qualche secondo, poi la guardò negli occhi e domandò: “Quanto vuoi per essere un’ora a nostra disposizione?”.
    
    Sara non si aspettava la domanda, non sapeva neppure che cosa rispondere.
    
    “Adesso?”, chiese, anche per prendere tempo.
    
    “Adesso”.
    
    Ci pensò per qualche secondo.
    
    “Duecentocinquanta euro”, sparò
    
    La donna annuì. “Va bene. Per un’ora sarai a nostra disposizione e io ti darò duecentocinquanta euro. Alla fine questa ora, tornerai a casa e tutto questo sarà come se non fosse mai successo. Siamo intesi?”
    
    La donna tese una mano verso Sara, lei la prese e gliela strinse.
    
    “Perfetto – concluse la Silvana – a questo punto è meglio che ci spostiamo di là”.
    
    Entrarono tutti e tre in quella che doveva essere la stanza di Silvana.
    
    Sara non conosceva lo status di quella donna, ma non le risultava che fosse separata. Ma non erano fatti suoi.
    
    La donna aprì un armadio e ne estrasse un cavalletto su cui era montata una ...
    ... telecamera.
    
    “Silvana, io preferirei non essere ripresa”, disse Sara.
    
    La donna la fulminò con lo sguardo. “Abbiamo detto duecentocinquanta euro e fai quello che vogliamo. Ebbene, io voglio riprenderti. Possiamo arrivare anche a trecento, ma è fondamentale che io ti riprenda”.
    
    Sara rimase in silenzio qualche secondo.
    
    “Non sono fatti che ti riguardano – aggiunse Silvana – ma sappi che questo filmato verrà visto soltanto da noi e da mio marito”.
    
    Sara sospirò. In effetti, non c’era molta differenza tra farsi riprendere da Silvana e mostrarsi di fronte ad una webcam.
    
    Anzi, nel primo caso avrebbe avuto pubblico sicuramente molto più ridotto.
    
    Sara annuì. “Va bene, facciamo trecento e non se ne parla più”.
    
    Silvana non disse nulla, guardò nell’oculare della telecamera, fece qualche regolazione, poi pigiò un tasto sul fianco dello strumento.
    
    Una luce rossa si accese accanto all’obiettivo.
    
    “Spogliati e coricati sul letto”, dispose.
    
    Non era difficile da fare, Sara aveva addosso solo il trench di Silvana.
    
    Slacciò la cintura in vita, lo appoggiò sulla sedia e si sdraiò sul letto.
    
    Guardò dritto nella telecamera, non sapendo cosa fare.
    
    Silvana allungò un braccio e diede una pacca sul sedere di suo figlio.
    
    “Dai, vai anche tu!”.
    
    Lorenzo sembrò destarsi da una specie di torpore.
    
    Si sfilò rapidamente la polo e i jeans, quindi – una volta tolti anche il boxer – si sdraiò sul letto accanto alla sua compagna di classe.
    
    “Dai, ragazzi – disse Silvana – ...
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