1. la cabina dell’hotel Continentale


    Data: 18/04/2019, Categorie: Etero Autore: forrest_sherman, Fonte: RaccontiMilu

    ... un bikini non ridottissmo, da vera signora, e portò con se un thermos di succo d’arancia.
    
    Dino ci slegò e con un piede indirizzò la pruoa verso il mare aperto, fuori dal moletto dell’albergo.
    
    Il mare era calmo, con solo le onde provocate dal traffico verso il porto.
    
    Viaggiavamo dolcemente a 5 nodi, la signora Lidia disse ‘punta verso il mare aperto, oggi è calmo ci fermeremo al largo a prendere il sole”
    
    Infatti dopo mezzora eravamo a tre miglia dalla costa, senza traffico ad eccezione di due barconi turistici dirette da Portofino alle 5 terre’
    
    In mezzo al mare spensi il motore e lasciai la barca alla cappa, lei disse di issare il tendalino azzurro che copriva parzialmente il prendisole.
    
    Ci stendemmo al sole led ombra fianco a fianco sui materassini di spugna blu…
    
    Ero solo con lei’ nel dolce dondolio del gozzo, con le onde che sciabordavano dolcemente sullo scafo, il suo profumo era quello che avevo aspirato dalle mutandine e reggiseno nella cabina, mi ricordai l’atto onanistico cui ero stato costretto dalla mia morbosità, un po’ di formicolio’il pisello era in tensione
    
    Passammo un bel po’ di tempo a parlare del più e del meno e durante l’intera conversazione notai che più volte il suo sguardo cadeva in basso sul mio costume, con figure di piccoli remi, sotto il quale il mio sesso era in stato semi eretto.
    
    Non potei fare a meno che arrossire e sentirmi imbarazzato, lei notò il mio imbarazzo e sorridendo mi si avvicinò e mi sussurrò: ‘ dai Gigi’ ...
    ... rilassati, caro, non ti faccio niente..hahaha ! dai !potrei essere tua madre’ma certo…sei un gran bel ragazzo’non disdegnerei un uomo come te,,,’
    
    Le braccia si sfioravano, ero titubante, per rispetto alla mamma di un amico, con cui non ero in confidenza, non mi era mai capitato di avvicinare così vicino una signora, e mi vergognavo’
    
    Ma ero attratto dalla situazione un filo morbosa, ricordavo cos’era successo nella cabina, il suo odore’questo mi rendeva interessato al suo corpo steso , con solo il reggiseno del bichini appoggiato ai capezzoli e la pacia, ne aveva un filo, restava piatta e le creste iliache tendevano la sottile stoffa facendo intravedere la peluria scura.
    
    La barca era lunga solo 8 metri e quindi nel prendisole si godeva di una deliziosa intimità, con il dolce sciabordio del mare sul lucido scafo. Il sole scaldava i corpi , il desiderio di girarsi e baciarla, toccarle il seno caldo di sole accarezzarla era tremendo e si vedeva che la stoffa del mio costume era tesa.
    
    Lei si girò sulla schiena, con una manovra di mantenimento del reggiseno sui suoi seni, peraltro scarsamente attenta , per cui loro , i seni che aveva ancora sodi, mi si palesarono con i loro capezzoli rosa.
    
    Col viso girato verso di me, disse che ero simpatico, mi raccontò che si sentiva sola, il marito era molto impegnato nel business, lei gli voleva bene, certo guadagnava molto, e questo le piaceva, poteva permettersi quel che voleva, un mese all’Continentale il più lussuoso holte di ...
«1234...7»