1. Come in un sogno


    Data: 15/04/2019, Categorie: Etero Autore: iprimipassi, Fonte: RaccontiMilu

    ‘Ehi!’.
    
    Arianna non si voltò del tutto né si arrestò, limitandosi a rallentare appena il passo e guardare il ragazzo con la coda dell’occhio.
    
    ‘Torna subito qui’, continuò lui, perentorio.
    
    Non la conosceva affatto, ma, in pochi secondi, una cosa di lei era sicuro di averla intuita: minare quell’indipendenza, quella sicurezza, quella sfrontatezza dimostrate poco prima l’avrebbe certamente indotta ad una reazione, e avrebbe regalato a lui qualche minuto in sua compagnia.
    
    Come previsto, la sconosciuta si fermò, voltandosi con, dipinta in volto, un’espressione a metà tra il divertito e l’irritato.
    
    ‘Come dici, prego?’, gli chiese in tono minaccioso.
    
    ‘Cosa prendi?’, ribatté lui, accennando un sorriso.
    
    Arianna restò in silenzio per un istante di troppo, quanto bastò al suo interlocutore per continuare a tenere le redini della conversazione.
    
    ‘Immagino che ora inizierai a ricoprirmi di improperi. Se non bevi qualcosa, rischi che ti si secchi la gola’, continuò il ragazzo, ‘Allora, cosa prendi?’.
    
    La giovane non trattenne una risata. ‘Dietro la tua straripante arroganza vedo che conservi un briciolo di premura, complimenti. Prenderò una birra anch’io’, concluse, rivolgendo un cenno alla bottiglia, piena per metà, che il suo interlocutore stringeva in una mano.
    
    Nell’istante in cui il ragazzo ne chiedeva un’altra al barista, Arianna cercò con gli occhi le sue due amiche, immobili all’ingresso del pub. Mimò al loro indirizzo che le avrebbe spiegato quanto ...
    ... accaduto in un momento successivo ancora indefinito, e le guardò uscire dal locale ridacchiando tra loro.
    
    ‘Allora’, esordì lo sconosciuto, mentre la ragazza assaporava il primo sorso della sua bevanda, ‘Dimmi un po’, baci tutti quelli che ti lanciano un’occhiata?’.
    
    Arianna rise nuovamente. Stavolta, però, la sua era una reazione studiata, volutamente sarcastica. ‘Un’occhiata? Ma se mi hai mangiata con gli occhi per tutta la sera! Un’occhiata la chiama lui!’.
    
    ‘Non mi pare che tu mi stessi propriamente ignorando. E quel vestito, poi, non è certo un deterrente’.
    
    In effetti, l’abito nero indossato dalla ragazza non lasciava troppo spazio all’immaginazione, scoprendo le sue sinuose gambe e rivelando le seducenti linee della schiena grazie ad una generosa scollatura che la esponeva quasi completamente.
    
    Arianna non si scompose. Replicò fissando lo sconosciuto dritto negli occhi azzurri che la scrutavano a sua volta. ‘Non bacio chiunque mi guardi. Solo chi mi va. Qualche problema, paparino?’.
    
    Il ragazzo la osservò divertito.
    
    ‘Cos’hai da ridere?’, incalzò Arianna.
    
    ‘Devo dire che quest’atteggiamento da femme fatale ti dona’, disse lui. Nel farlo, col dito accarezzò delicatamente una guancia della ragazza, scivolando lungo la sua pelle fino al mento. Arianna ebbe un sussulto quasi impercettibile, ma che non passò inosservato. ‘Dovrai solo perfezionarlo per renderlo più credibile, se vuoi che qualcuno ci caschi’. Lei, ancora una volta, non ebbe il tempo di replicare. ...
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