1. La mia seconda prima volta


    Data: 15/04/2019, Categorie: Etero Autore: tigrottina, Fonte: RaccontiMilu

    ... più l’occasione’. Ero tentata, ma dubbiosa. Mi sentivo una ragazzina alle prese con il suo idolo musicale. ‘Ma come faccio, che gli dico’. ‘Ho visto come vi guardavate. Non ci sarà bisogno di troppe parole, fidati di me’. ‘Dici che dovrei buttarmi?’. ‘Dico che &egrave da mesi che sembri un automa senza sentimenti. Non ce la faccio più a vederti così. Una volta che qualcuno ti fa battere il cuore’ vuoi sprecare questa occasione?’. Il botta e risposta continuò ancora per un po’. Fu solo quando lo sconosciuto si alzò per andare sul retro che mi decisi. Attesi qualche secondo al tavolo e, dopo uno sguardo d’intesa con Bernie, mi alzai ripercorrendo il percorso intrapreso dal poeta poco prima.
    
    Tutto il resto fu un vortice di eventi talmente rapidi da lasciarmi quasi senza fiato. Me lo ritrovai inaspettatamente davanti sull’uscio della porta di un improvvisato camerino. Ci guardammo, ancora una volta. ‘Hello’, gli dissi con un filo di voce. Le sue labbra si piegarono in un sorriso imbarazzato. Io arrossii nuovamente. Proprio in quel momento, una pesante tenda in velluto venne mossa appena da uno spostamento d’aria, sfiorandomi una spalla. Avevo i nervi tesi allo spasimo, e quel piccolo contrattempo fu sufficiente a farmi sobbalzare per lo spavento, e a farmi spostare rapidamente verso lo sconosciuto. A pochi centimetri l’uno dall’altra, l’istinto prese il sopravvento. I nostri volti si avvicinarono fin quasi a sfiorarsi, mentre la sua mano accarezzava i miei capelli. Non ...
    ... resistetti, afferrai il suo volto e lo tirai a me, dando il là ad un bacio lungo e via via sempre più passionale. Prima le nostre labbra e poi le nostre lingue fecero un’approfondita conoscenza. Poi, dopo minuti interminabili, ci spingemmo vicendevolmente in camerino richiudendo la porta alle nostre spalle. Io iniziai a spogliarlo per prima, sfilandogli la pesante maglia di lana che indossava e prendendo a baciargli il torace ampio e tonico, mentre le mie dita armeggiavano con i bottoni dei suoi jeans. Una volta rimasto in slip, toccò a lui riservarmi lo stesso trattamento. Nel giro di pochi secondi, mi lasciò vestita delle sole mutandine rosa di pizzo che avevo scelto per l’occasione. La sua passione era travolgente, le sue mani e la sua bocca presero possesso di ogni centimetro del mio corpo. Non mi sentivo così eccitata e coinvolta da non so neanche quanto tempo. I capezzoli quasi mi dolevano, e sentivo il tessuto degli slip bagnarsi sempre più rapidamente.
    
    Sono sempre stata un’accanita sostenitrice dei preliminari, e anche lui sembrava saperci fare stando ai delicati eppure sensuali approcci che mi stava riservando. Ma avevamo pochissimo tempo prima della fine dell’esibizione, e ben poco spazio per metterci comodi. Di peso, mi sollevò facendomi sedere su un pesante tavolo di legno a un lato dello stanzino. Inarcando il bacino, lo aiutai a sfilare anche il mio ultimo indumento, prima che lui facesse lo stesso con il suo. Il suo membro, completamente eretto, fece così bella ...