1. Rebeca cap.2 - Nel bagno della scuola


    Data: 14/04/2019, Categorie: Etero Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    ... un'altra giungendo al primo piano. Rebeca si diresse verso i bagni dei professori che a quell'ora sarebbero certamente stati vuoti. Entrammo e chiuse la porta a chiave, gettò la borsa a terra e poi mi spinse contro al muro.
    
    “Ti voglio”, mi disse “Ma non so perché”.
    
    “Nemmeno io. Ma è quello che vogliamo entrambi”, le risposi.
    
    “Sei quanto di più strano io possa desiderare, ma non riesco a resistere. È più forte di me”.
    
    “Stessa cosa”, le risposi.
    
    “Baciami”.
    
    Poi ci baciammo ed io le sollevai subito la gonna, senza esitare. Le strinsi le chiappe sode fra le mani, scoprendo che indossava un collant e spinsi il mio pacco, che nel frattempo si era rigonfiato, contro di lei. Mi chiesi per un attimo se la scelta del collant, anziché delle autoreggenti, non fosse per caso segno del fatto che non avesse pensato ad un nostro possibile secondo incontro, ma scacciai subito quel pensiero negativo. Rebeca comprese immediatamente cosa volessi da lei in quel momento. Si inginocchiò davanti a me e slacciò la mia cintura. Poi aprì i bottoni dei miei jeans e dopo avermi abbassato sia i pantaloni che i boxer, prese il mio cazzo con la mano destra e se lo infilò in bocca. Era brava. Forse un po’ frenetica nei movimenti, ma brava. Utilizzava sia la mano destra, tenendola alla base del mio cazzo, che la lingua e lo faceva tenendo leggermente inclinato il viso sulla sinistra. Mi fece eccitare un sacco dimostrandomi di conoscere bene l’arte del pompino.
    
    Non potei non notare che, ...
    ... mentre si dedicava a me, aveva portato una mano tra le sue gambe ed aveva cominciato a toccarsi da sé.
    
    “Mmmhh…..sei brava”, le dissi”E vedere che ti tocchi mentre mi fai questo mi eccita ancora di più”.
    
    Lei non rispose niente e non lo fece nemmeno quando le dissi:”Non ti facevo così porca”.
    
    Fu solo qualche minuto dopo, quando si tolse il mio cazzo dalla bocca e si alzò in piedi che ruppe il silenzio:”Adesso basta, prendimi. Non ce la faccio più a succhiare e basta”.
    
    “Voltati”, le dissi.
    
    Lei allora si voltò e in quel grande bagno si poggiò con le mani al lavandino. Aveva capito bene cosa volessi fare e quindi si sollevò la gonna, mostrandomi il suo culo, perfettamente rotondo, coperto dal collant color carne. Sotto ad esso era visibile un perizoma nero, piuttosto sottile.
    
    Mi posizionai dietro di lei, poggiandole le mani sui fianchi e le dissi:”Che strana scelta il collant. Non avevi pensato che potesse accadere questo?!?!?”.
    
    “Dentro di me avevo sperato non accadesse”. Sottolineò quella parola, “sperato”, mestamente.
    
    “E perché?”.
    
    “Sono una donna sposata e, fino a qualche tempo fa, anche fedele e pure cattolica. Penso che questa risposta ti possa essere sufficiente. Ma perché dobbiamo parlare di questo?!?!”.
    
    La sua fermezza mi stupì, ma in effetti spiegava bene quale fosse la situazione che viveva Rebeca ed io decisi di non commentare.
    
    “I collant comunque si possono rompere oppure abbassare”, mi disse impaziente. Ed io le feci. Lacerai il collant ...