1. Il carcere cambia le persone


    Data: 14/04/2019, Categorie: Trans Autore: Durex09, Fonte: Annunci69

    ... picchiare me e la mia compagna d'allora. A quel punto ero spaventatissimo pensai che la volta successiva mi avrebbero ucciso, così comprai un arma e due giorni dopo quando tornarono ebbi paura e sparai per primo.
    
    Fui condannato comunque, nonostante le attenuanti a 10 anni di carcere, ma il giudice fu gentile e quando mi chiamo' alla fine del processo nella sua stanza disse che avrebbe fatto in modo che finissi in un carcere di minima sicurezza e aggiunse che avrebbe chiamato personalmente il direttore in maniera di essere messo in un reparto più tranquillo, probabilmente pensava che se fossi finito nel posto sbagliato avrei fatto qualche sciocchezza" - in realtà lo temevo anch'io.
    
    "Giunto in carcere fui subito ricevuto dal direttore il quale mi confermò che aveva ricevuto la telefonata del giudice e che mi aveva assegnato il reparto più tranquillo ma aggiunse di stare comunque attento, perché quello rimaneva un carcere e lì non esistevano ne posti tranquilli ne persone tranquille.
    
    Fui assegnato al reparto che loro chiamano il mezzo-femminile, scoprii successivamente che si trattava di un reparto composto da gay e da trans.
    
    Nella mia cella ero insieme a Stefano che quasi tutti chiamavano Stephan.
    
    Sembrava un tipo tranquillo era evidentemente effemminato, ma non mi dava fastidio questo, iniziai a capire come funzionava il tutto, le porte delle celle erano sempre aperte a differenza degli altri reparti perché avevano un patto con le guardie giurate,che ...
    ... consisteva nel fatto che loro rimanevano tranquille rispettando le regole e non creando casini e le loro celle potevano rimanere aperte solo la porta del reparto veniva chiusa, le guardie si tenevano lontane da quel reparto lasciando a loro risolvere i problemi in maniera pacata. Stephan mi aveva avvisato su chi evitare e chi tenersi caro e tutto filava liscio.
    
    L'unica cosa che non mi riusciva era farmi la doccia, per il cesso non c'era problema, ogni cella ne era provvisto ma le doccie erano in comune.
    
    Così decisi che avrei fatto la doccia a tarda notte quando tutti dormivano.
    
    Quella sera mentre ero nel salone vitto, che non era altro che una grande stanza dove ci davano a mangiare, mentre ero seduto in disparte fui vittima di bullismo da parte di un trans che mi accusò di sentirmi superiore, era una trans di colore che di femminile aveva solo il vestiario. Alcune infatti sembravano bellissime donne altre invece erano orribili esperimenti di chirurghi plastici probabilmente alle prime armi. Ma fortunatamente fui difeso da un'altra trans che tutti temevano, una di quelle che Stephan mi aveva detto di evitare, la quale vedendo che Lucy mi colpiva con il manico delle posate sul capo, decise di intervenire.
    
    Le afferrò il braccio mentre mi colpiva per l'ennesima volta è le disse: Testa di cazzo, lascialo in pace sta cercando di non rompere, di farsi i cazzi suoi e tu attirerai l'attenzione delle guardie, finita la frase la colpì in testa.
    
    Lucy si alzò di scatto come se ...
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