1. Un pomeriggio diverso...


    Data: 12/11/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: terramai, Fonte: Annunci69

    ... come iniziare la conversazione. Dopo poco arrivarono di fronte al Caffè più famoso della città: un locale storico che era stato, anni addietro, luogo di ritrovo di artisti ma che conservava ancora il suo fascino e l’arredamento caldo e rilassante dei primi anni del 900.
    
    Marco la invitò ad entrare e si diressero verso uno dei tavolini liberi, sedendosi sul divanetto semicircolare.
    
    Lei era veramente una bella donna, bionda, un corpo ancora attraente, sottolineato da quella maglietta abbastanza aderente che metteva in risalto i suoi seni ed una gonna lunga e larga, sotto la quale Marco immaginava delle belle gambe.
    
    Ordinarono due caffè che, purtroppo, il cameriere portò troppo in fretta. Entrambi avrebbero voluto chiedere tante cose all’altro, ma ancora, vuoi per la poca conoscenza vuoi per non sembrare troppo curiosi, non riuscivano a farlo.
    
    Si guardavano negli occhi, spiavano i comportamenti ed ascoltavano la voce dell’ altro: si piacevano!!!!
    
    Dopo che ebbero preso il caffè Marco: “ Allora Sara! Vogliamo andare a vedere questo film?”
    
    Un leggero rossore apparve sul volto di lei, ma “ Certamente, mi fa piacere: è terribilmente malinconico andare al cinema da soli. Cosa proponi?”
    
    Sara riprese dalla borsa il suo giornale e cercò la pagina dei cinematografi.
    
    In una sala lì vicino era in programmazione un film di Pieraccioni: certamente non un film impegnato, ma sicuramente buono per fare due risate e poi, entrambi, sarebbero stati disposti ad andare, ...
    ... insieme con l’altro, a vedere anche un film di Topolino.
    
    Uscirono dal Caffè e si accorsero che il cielo si era nuovamente coperto e minacciava uno di quei temporali, classici di quella stagione. Ed il temporale non si fece attendere. In men che non si dica un acquazzone pare riversarsi su Sara andando a bagnare la camicia bianca che si intravvedeva sotto il cappotto e dalla quale emersero i suoi capezzoli larghi e scuri che misero lì per lì a disagio Marco.
    
    Affrettarono il passo ed arrivarono al cinema. Era una vecchia sala che il proprietario aveva diviso in un multisala. Il film era in programmazione in una saletta ricavata dalla vecchia galleria: un ambiente era piccolo, ma c’erano solamente altre 4 persone sedute nelle prime file.
    
    Marco mentì, spudoratamente, dicendo “ Scusa ma io vedo bene da lontano, possiamo sederci nelle ultime file? Se a te va bene!”
    
    Sara, che ormai non era più una ragazzina timida e sprovveduta e che si ricordava delle tante volte che, da adolescente, era andata al cinema in compagnia del suo ragazzo solamente per scambiarsi delle “effusioni”, disse prontamente “ Va benissimo, anzi, te lo avrei chiesto io!”. Dicendo questo strinse un occhio a Marco, al quale non sfuggì la cosa.
    
    Si sedettero nell’ultima fila. Marco sentiva un piacevole calore sprigionarsi dal corpo di Sara. Notò i suoi seni, una perfetta terza misura ancora turgida, non doveva indossare il reggiseno perché i capezzoli modellavano quella camicia inumidita dalla pioggia. ...
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