1. 26 anni, vergine


    Data: 05/04/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: MakuMah, Fonte: EroticiRacconti

    Passi una vita a cercare l’amore perfetto.
    
    Sei convinta che la verginità sia un valore e un dono. No no, non avevo intenzione di giungere illibata al matrimonio, per carità…Pensavo solo fosse giusto condividere questa intimità, questa unione carnale con quel ragazzo che, prima delle mie tette, del testosterone, dell’istinto primordiale di accoppiamento, vedesse e amasse me, la mia anima, la mia essenza. La prima volta: quella dapprima attesa, parlata e strutturata nella fantasia, vissuta poi tra imbarazzo e desiderio, rispetto e dolcezza, carezze e timidi preliminari…
    
    Non era un problema per me essere vergine a 25 anni, né un vergogna. Chiariamo: avrei potuto fare le mie esperienze tranquillamente, i pretendenti al letto non mi mancavano, ma niente, come ho già spiegato stavo bene così.
    
    Poi capita che tua madre si ammali. Cancro al seno.
    
    Tutte le tue energie, tutta la tua positività per sostenere in questa dura battaglia colei che ti diede la vita: operazione, chemio, nausee, dolori, parrucche, dignità e poi, lenta, la rinascita. Ed è lì, quando torna la normalità (anche se in realtà di normale non ci sarà più nulla dopo una tale malattia) che ti lasci andare a molteplici dubbi e pensieri, tra cui: e se capitasse a me? E se mi ritrovassi giovane, col corpo mutilato, senza aver mai potuto sapere cosa volesse dire stare con un uomo? Insomma, dall’attesa del principe azzurro al “ adesso esco e vado col primo che incontro”, perché alla fine successe proprio ...
    ... così.
    
    Gennaio, ero a lavoro quando arrivò questo sms: “Ciao, ho perso una scommessa con i miei amici. Ho digitato questo numero a caso. Se è valido e qualcuno mi legge, per favore gentilmente risponda!”. Inizialmente lo ignorai. Che cazzate…
    
    Dopo qualche ora risposi. Adesso non vi sto a fare la cronaca riassuntiva di tutti gli sms, perché furono tanti, migliaia…sempre più incalzanti: dal come ti chiami, che lavoro fai al cosa ti piace fare nel tempo libero eccetera. Giorno dopo giorno sempre più curiosità, giorno dopo giorno sempre più intrigo e malizia. Al tempo mezzi come whatsapp, skype, snapchat erano fantascienza. C’erano solo sms e mms, ma quelli costavano un botto, quindi ci si leggeva solamente e devo dire che questo era ancora meglio perché lasciava tutto il lavoro alla fantasia e perché potevo dire tutto ciò che volevo, essere ciò che volevo. Si perché ditemi voi una verginella di 25 anni, che nemmeno per scherzo aveva visto un pene da vicino, cosa poteva dire quando le veniva chiesto: “Come ti piace essere spogliata? A che età hai perso la verginità’? Ma…ti piace farlo lento o veloce? Dolce o duro? La posizione preferita? Che fai? Vorrei vederti, vorrei sentirti, mi ecciti… Vorresti incontrarmi?”…
    
    Vorresti incontrarmi… Figurati! Mi venne da ridere. In verità però più passava il tempo e più rivalutavo la cosa: lui era la vittima perfetta per il mio esperimento “sociale”!
    
    Marco, classe 74, piemontese: l’età era perfetta, distante anni luce da me quindi nessun ...
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