1. La sera in cui ci conoscemmo…


    Data: 01/04/2019, Categorie: 69, Etero Gay / Bisex Sesso di Gruppo Autore: taycio, Fonte: RaccontiMilu

    Decidemmo d’incontrarci’il nostro rapporto epistolare c’infiammava sempre di più man mano che scattavano tra di noi i botta e risposta. Ci prodigammo nel trovare un volo che la portasse da me il venerdì sera, quando avrei avuto davanti un intero weekend libero.
    
    Alle 20 mi trovai al gate d’uscita del Galileo Galilei, ma ero in anticipo e mi misi a scuriosare tra le vetrine dei negozietti dell’aeroporto e cominciai ad immaginarla secondo la sua descrizione. Mi vedevo già davanti una moretta tutto pepe, con una frangetta sbarazzina ‘alla Valentina’, due lucidi stivali neri ed un vestitino color glicine’già, chissà poi che colore era il glicine?! Lo identificavo come un qualcosa tra il rosa e il viola, o forse una specie di rosa molto sexy o piuttosto un’elegante mutazione del viola’vabb&egrave, sarebbe stata uno schianto, di questo ne ero certo.
    
    D’un tratto fui distolto dai miei pensieri e sollevato dall’onere di individuare un esatta identità cromatica dagli altoparlanti che annunciavano il volo da Alghero, in perfetta puntualità.
    
    Mi accomodai su una delle poltroncine accanto al cancello degli arrivi. Appena fermo realizzai cosa stava per accadere, o meglio , chi stavo per incontrare. Per me era un sogno poter anche solo guardare negli occhi colei con cui condividevo ogni più intima fantasia. E lei sarebbe stata lì per me, per godere di me e della mia cappella. Al solo pensiero sentii smuovere il mio amichetto e volersi far largo tra i miei boxer neri.
    
    La prima ...
    ... ondata di passeggeri uscì dal cancelletto ma non individuai nessuna che corrispondesse a Polly. Attesi qualche altro minuto. La mente mi volò via e mi distrassi anche dai miei stessi pensieri. E ammetto che avrei ceduto alla paura che non si fosse mai imbarcata se di lì a poco non mi si fosse palesata davanti una splendida figura che ancheggiava con un’inaudita eleganza e sensualità e che agitava i suoi occhietti neri nella speranza d’individuarmi senza però apparire impaziente.
    
    Si sedette su una poltroncina davanti alla mia’la osservai, la scrutai, ne assaporai i dettagli e le forme, m’illusi persino d’aver fiutato il suo odore. Mi notò e ci scambiammo un inequivocabile sguardo: eccola.
    
    M’alzai lentamente e mi diressi verso di lei, la guardai, le sorrisi, lentamente le tesi la mano e chinandomi la baciai sulla guancia e le sussurrai ‘piacere di conoscerti Polly’. ‘Beh, credo proprio che di piacere ce ne sarà anche per me” rispose strizzando l’occhio. Il sangue iniziò a ribollirmi nelle vene e ci volle tutta la rigidezza dei miei jeans per domare un’incipiente erezione. L’accompagnai alla macchina e ci dirigemmo fino all’albergo scambiandoci convenevoli sul viaggio e sulla viabilità del posto.
    
    ‘Prosecchino?’ irruppe Polly appena varcata la soglia della hall. Poco dopo eravamo seduti l’una difronte all’altro separati solo dal perlage che brioso scorreva lungo i flute. Parlammo del più e del meno, quasi più per gustare la nostra imminente avventura e sovraccaricarla con ...
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