1. La sera in cui ci conoscemmo…


    Data: 01/04/2019, Categorie: 69, Etero Gay / Bisex Sesso di Gruppo Autore: taycio, Fonte: RaccontiMilu

    ... a meno di complimentarmi con lei, elogiarla, adorarla, anche solo per pochi istanti. Mi venne naturale baciarla e, gustatone l’odore, mi ci tuffai con la lingua, dapprima penetrandola, scopandola, poi leccandola con dolcezza, quasi per lenirla. Scesi verso il culo: le leccai bene tutta la fessura dedicandomi con minuzia al dolce buchino. Lo leccai quasi lo stessi possedendo, talora alternavo con la passera, e per scoprire cosa preferisse la fissavo dritta negli occhi. D’un tratto la sentii contrarsi e contorcersi dal piacere. Mi prese la testa e la spinse con foga verso la topa: venne come una forsennata in un orgasmo totale, che nasceva dalla sua intimità ma andava a risonare nel profondo della sua mente. Era una meraviglia: adoravo quella femmina. L’avevo sognata, immaginata ed ora era lì, per me’un sogno divenuto realtà.
    
    ‘Voglio il tuo cazzo, lo voglio dentro!’ esclamò con un tono elegantemente imperativo. Non me lo feci ripetere. Salii più su e le appoggiai la cappella sulle labbra esterne, ce la sfregai per un po’, roteandola e poi andando dall’alto verso il basso. La osservavo: aveva l’espressione di chi dice che non ne può più, con quegli occhietti neri che imploravano di possederla. Affondai un colpo secco e la vidi sussultare, in un mix di goduria fisica e soddisfazione per aver conquistato l’ambito premio. La pompai dapprima con foga, poi più piano, poi di nuovo a ritmo sostenuto. Ma non le stava bastando, ne voleva ancora, ne voleva di più. Sollevò le cosce, ...
    ... poi appuntò i suoi soavi piedi contro i miei pettorali. Gemeva, lo sentiva fino in fondo’ io invece rimasi stregato da quei piedini eleganti, curati, con uno smalto che chiedeva solo piacere. Fu inevitabile prenderli in bocca, leccarli, prima tra dito e dito, poi a ciucciarli come a far loro un piacevolissimo pompino.
    
    Continuando a scoparla, sentii che il mio arnese scivolava dentro e fuori con una facilità strepitosa: solo il bordino della cappella opponeva resistenza contro le sue eccitatissime pareti vaginali. La sentii gemere, mi urlò di non fermarmi: era vicina all’orgasmo’un altro! ‘Che c’&egrave, Polly?’ le chiesi con un sorrisino malizioso disegnato sulla mia bocca. ‘Io sto benissimo’piuttosto te porcello Tayci??’ e scoppiammo in una chiassosa e ansimante risata. Le detti una pompata più forte, violenta e le dissi, con le labbra a pochi millimetri dalle sue ‘era questo che volevi quando mi facevi i complimenti, eh?!’ Non riusciva a rispondere, tanto stava godendo. Mi fermai e mi lasciai masturbare dalla sua passera che vigorosa mungeva il mio cazzo duro ed arrapato.
    
    La vidi riprendere un pizzico lieve di lucidità, mi ribaltò e senza capire bene come mi fu sopra. Fece un veloce ma divertente pompino al suo dito, scese con la bocca e andò a cercare il mio buchino. Prima lo leccò per bene provocandomi un’ineffabile sensazione di ebbrezza, quindi lo insidiò col medio, poi l’indice e prese a ritmare un dolce su e giù, quasi a tempo di foxtrot. ‘Quanto ho sognato di ...
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