1. Una storia familiare


    Data: 21/02/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    E’ molto strana la sensazione di trovarmi qui, seduto al tavolo di cucina, di fronte a mia madre, una bellissima donna di meno di quarant’anni che continuo a guardare, da sempre, come il miraggio più lontano e più desiderato, mentre cerco di organizzare il pensiero e di trovare quelle parole che mi consentano di dirle chiaramente che la desidero da morire e che l’unico mio desiderio è e resta fare l’amore con lei.
    
    Poi prendo il coraggio a due mani e le parlo a cuore aperto. Le confesso finalmente che forse ho cominciato a desiderarla già da bambino, quando la adoravo come una dea da venerare e vivevo con una tensione quasi religiosa il momento della sera in cui la sentivo scopare con mio padre. Non erano ricchi, all’inizio del matrimonio, e per alcuni anni, quasi fino ai miei otto, furono costretti a farmi dormire nell’unica camera disponibile se non, addirittura, nel lettone con loro.
    
    Solo adesso, dopo dodici, tredici anni, trovo il coraggio di confessare a mia madre che partecipavo emozionalmente e mentalmente ai loro accoppiamenti, ogni sera, ogni notte, con sempre una passione incontenibile; che tremavo ogni volta che la sentivo gemere o urlare, temendo che stesse male, per accorgermi poi che la sua era solo gioia e goduria; che toccavo l’apice della libidine quando vedevo lei che prendeva in bocca quel ‘coso’ così grosso che diventava un giocattolo meraviglioso.
    
    “Tu forse non te ne ricordi, ma una volta, vedendoti ingoiare quella cremina che spruzzava, ti chiesi ...
    ... se ti piacesse. Tu mi rispondesti che faceva bene alla salute e alla pelle. E vi metteste a ridere.”
    
    Sono un fiume in piena e le ricordo quando, poi, migliorate le condizioni economiche, molto spesso la sera mi lasciavano in compagnia di Rosetta, la babysitter tutta tette e culo che spesso doveva fermarsi anche a dormire nella mia cameretta perché loro, i miei genitori, erano tanto impegnati nelle loro ‘avventure’ culturali (o sessuali; ma questo lo avrei capito molto dopo) da non riuscire a rientrare neppure a tarda notte. Loro non ne sapevano niente, ma Rosetta si faceva fare compagnia dal fidanzato e la prima cosa che faceva Rosetta naturalmente, era di tirare fuori il ‘coso’ del suo ragazzo e di chinarsi a prenderlo in bocca fino a che lui le spruzzava in gola la cremina che (me lo confermò anche lei, quasi con le stesse parole) faceva bene alla salute e alla pelle.
    
    Quello dei pompini che facevano bene alla salute e alla pelle fu il primo tormentone che si incise a caratteri cubitali nella mia cultura per quanto riguarda il sesso. Faccio presente a mia madre che, su questi presupposti, quando la sorpresi in cucina che succhiava il ‘coso’ al vicino, non ebbi difficoltà ad accettare la risposta che lo faceva per la salute e per la pelle. Poi ci fu la storia di zio Lucio, suo fratello e mio zio preferito: con molta abilità, mi indusse a rivelare quello che avevo visto; poi lo vidi personalmente andare da lei e chiederle di fare la stessa cosa; naturalmente, non glielo ...
«1234...10»