1. La tela del ragno cap7


    Data: 22/09/2017, Categorie: Etero Autore: Nonna_Maria, Fonte: EroticiRacconti

    ... solito sistema : stringi la fica a tempo , fallo sborrare subito e vai con un altro cliente; il lavoro e’ lavoro ed il piacere e’ piacere e quel mestiere, credimi, non si fa per piacere. Come ti ho detto il giovane mi piaceva ed accettai di farmelo. Io non ero avida come le mie colleghe che pero’ avevano anche dei figli da mantenere, se mi capitava il giovane che mi piaceva me lo facevo e se ci ero stata bene a qualcuno cercavo addirittura di rifondere i soldi della marchetta ma quasi nessuno li accettava, forse solo qualche marinaio in bolletta.
    
    Che una puttana non volesse essere pagata per gli uomini era come prendere una medaglia al valore, era motivo di vanto e chi veniva decorato l’avrebbe raccontato per tutta la vita. Quando incontrai Salvatore fu amore a prima vista certo non per il “guaio” che aveva fra le gambe, in un anno di carriera al bordello ne avevo provati altri altrettanto grossi, ma perche’ ci piacemmo subito. Ci innamorammo, Salvatore fece di tutto per togliermi dal bordello ed andammo a vivere insieme. Poi dopo l’insurrezione arrivarono finalmente gli Alleati e pian piano la vita prese una piega migliore, ma abbiamo avuto momenti neri, momenti veramente bui nei quali per qualche tempo, per mettere il piatto a tavola, ho dovuto rimettermi a battere, ma ci siamo sempre amati. Dicendo: “ E questo e’ tutto” concluse il racconto. Mi alzai e corsi in camera che avevo sentito il bimbo che piangeva nella culla. Lucia mi raggiunse, mi aiuto’ a lavare il ...
    ... bambino e a mettergli il ciripa’ pulito, era estate, lo lasciai libero di sgambettare. Era ora della pappa, non lo avevo ancora svezzato del tutto e per farlo star tranquillo mi sedei a dargli la tetta. Lucia mi guardava con tenerezza ma sentivo che un altro sentimento , che non definirei proprio invidia, le attanagliava il cuore. Con gli occhi che brillavano per qualche lacrima trattenuta mi disse: “Come sei bella Maria mentre allatti, io non ho potuto avere questa grazia, quando ero giovane ed eravamo a Genova non volli, non mi potevo permettere di rimanere incinta, quando le cose andarono meglio e avrei potuto una operazione mi rese sterile. Queste zizze mie che hanno dato piacere a tanti non son state buone per dare latte ed amore ad un bambino. Sono stata una stupida egoista, quando potevo, anche se stavamo con le pezze al culo, dovevo farlo un figlio, magari Dio ci avrebbe benedetto che un figlio porta sempre Provvidenza. Ho sbagliato e non c’e’ rimedio. ” Le parole di Lucia mi avevano stretto il cuore e anche se ero certa che la sua non fosse invidia cattiva, strinsi mio figlio piu’ forte al petto quasi a difenderlo. Dovevo appuntargli un “abbatiello” nella camicina, non si poteva mai sapere.. ”L’abbatiello” era un sacchettino di raso nel quale si mettevano immaginette di santi, qualche medaglietta della Madonna, chicchi di grano nati dalle spighe immacolate del Santo Sepolcro perche’ portassero fortuna e qualche foglia di palma benedetta. Si portava dal parroco e si faceva ...