1. La tela del ragno cap7


    Data: 22/09/2017, Categorie: Etero Autore: Nonna_Maria, Fonte: EroticiRacconti

    ... difficili e trovare un altro posto di cameriera era quasi impossibile, ogni cosa era diventata precaria, pure la vita, ancora piu’ precaria di come e’ sempre. Cosi’ ,facendo lavori sempre piu’ precari e sempre meno pagati, giunsi a dover scegliere se mangiare o pagare la camera in affitto. Tornare dai miei era impossibile, credo pure che non mi avrebbero accolta con piacere, in casa dei miei gia’ troppe forchette si contendevano un solo piatto. Fui costretta a prendere una sofferta decisione che qualche amica mi aveva convinta essere la miglior soluzione, a quei tempi, per noi ragazze sole e senza un soldo. Genova e’ una citta’ di mare, all’epoca pullulava di marinai e di soldati, e l’unica sistemazione che mi consentisse di sbarcare il lunario e di avere un tetto sulla testa testa fu in un bordello del centro ad una buona distanza dalla zona portuale battuta dai bombardamenti alleati. Ora sai che la tua vicina ha fatto quel mestiere, non giudicarmi male, non puoi capire in che brutta situazione mi trovavo tu che, per fortuna, non hai vissuto quegli anni. Il bordello al centro era ben frequentato, ufficiali, molti commercianti che si stavano arricchendo con la guerra e nei fine settimana anche qualche marinaio che era appena sbarcato e aveva ritirato il soldo. La situazione era paradossale, io ero ancora vergine ma mi ero messa a fare la puttana. Mi svergino’, la sera stessa che avevo preso servizio, un bottegaio di mezza eta’ che avendo saputo dalla tenutaria che ero ancora ...
    ... vergine pote’ pagare , senza nemmeno discutere il prezzo, la marchetta speciale per essere il primo a rompermela. In un bordello una vergine serve solo per richiamare clienti danarosi, poi quando te l’hanno rotta devi subito mettere al lavoro la fessa e pure il culo e la bocca per guadagnarti il pane. Una domenica pomeriggio al bordello venne pure Salvatore, era davvero un bel ragazzo, la tenutaria, che era napoletana, mi chiamo’ e mi sussurro’: “ Luci’ te lo vuoi fa’ tu a chisto pe’ piacere? Che llati signurine diceno che hanno fatica’ e non se vonno fa sguallaria’ ancora ‘e cchiu’ ‘a fessa. Chillo, ‘u jamme , tene ‘nu guaio mmieze ’e cosce gruosso assaje. Saccio che tu nun te li fai sti problemi”. (Lucia te lo vuoi fottere tu a questo per piacere? Le altre “signorine” dicono che devono lavorare e non si vogliono far devastare ancor di piu’ la fica. Quello, il tipo, ha un “guaio” fra le gambe grosso assai. So che tu non ti fai questi problemi). Il non volersi far “sguallariare” la fessa era una falsa scusa , quando si chiudeva a notte inoltrata l’avevamo tutte molto “sguallariata” e farla riposare e rinfrescarla con un bidet di decotto di camomilla era quello che piu’ desideravamo. Poi quasi mai una donna ha problemi a prendere un cazzo grosso , anche grosso come quello di Salvatore, anzi e’ un piacere e lo sai per esperienza, ma le mie colleghe non volevano perderci tempo a farlo scendere dentro con un po’ di pazienza perche’ dovevano fare quante piu’ marchette potevano col ...