1. Il migliore amico di mio fratello


    Data: 09/02/2019, Categorie: Etero Autore: Maîtresse Jasmine, Fonte: EroticiRacconti

    ... offrendo «Ha visto Alessia farsi quel cretino di Martinelli, non essere troppo dura con lui domani».
    
    Annuisco seria e sono seriamente tentata di andare a prendere a sberle quella stronza, quando sento la mano di Marco che mi sistema delicatamente un ciuffo ribelle dietro l’orecchio.
    
    Non me l’aspetto e sobbalzo sgranando gli occhi, scatenando la sua ennesima presa in giro.
    
    «Qualcuno è un po’ teso» mi dice ad un soffio dal mio viso «Studiare troppo non è salutare».
    
    Percepisco chiaramente il suo fiato ed è un misto amaro di birra e sigarette. Non posso trattenere una smorfia di disgusto e appoggiando le mani sul suo petto lo allontano cercando di respirare aria non contaminata.
    
    «Hai decisamente bevuto troppo» dico tornando in cucina, ma la sola vita di Valerio sul divano mi fa pensare di essere un’ingrata, così apro il frigo e cerco nello scomparto surgelati una vaschetta di gelato.
    
    «Ti piace la vaniglia?» chiedo ad alta voce, ma quando risponde non mi aspetto di trovarlo alle mie spalle.
    
    Appoggia una mano sul mio fianco e devo fare appello a tutta la mia concentrazione per non rabbrividire a quel tocco.
    
    «Ti va se lo affoghiamo nel caffé?» propone al mio orecchio e qualcuno mi aiuti perché anch’io mi sto sciogliendo.
    
    Annuisco incapace di rispondere verbalmente, ho paura che la mia voce possa far trasparire il mio stato attuale e dargli soddisfazione non rientra nei miei propositi della giornata.
    
    Mi muovo all’interno della cucina provando ad ...
    ... ignorare la sua presenza, ma è così tangibile che non posso fare altro che sospirare sommessamente mentre gli do le spalle.
    
    «Ti saresti divertita sta sera» lo sento borbottare «È da un po’ che non esci più con noi…»
    
    «Tra l’università e il lavoro part-time ho poco tempo» cerco di giustificarmi sembrando credibile. Non posso certo dirgli che è lui l’unico motivo per cui li evito accuratamente.
    
    Apro la credenza più alta, quella in cui tengo il servizio buono di coppe per il gelato, mi sporgo alzando le punte per afferrarne due, quando sento il petto di Marco aderire contro la mia schiena, mentre senza alcuna difficoltà prende le tue coppette al posto mio.
    
    «Potevo farcela» affermo a bassa voce mentre la vicinanza del suo corpo mi fa fremere.
    
    «Lo sai… a volte basterebbe un semplice grazie».
    
    Lo dice in maniera gentile, ma mi sento una bambina piccola che viene rimproverata.
    
    Giro su me stessa strusciando involontariamente i fianchi contro di lui data la poca distanza.
    
    «Grazie» pigolo mordendomi il labbro inferiore a disagio. Cerco di non incrociare il suo sguardo perché sono terribilmente imbarazzata per tutta la situazione. Lui non parla e non si muove, ha ancora le coppe in mano e non capisco perché non si sposti o faccia altro.
    
    Quando riesco finalmente a decidermi ad alzare lo sguardo mi rendo conto di quanto sia vicino. Lo vedo sporgersi verso di me e so per certo che in un attimo le sue labbra saranno sulle mie. Il panico mi assale e appena la caffettiera ...
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